Coronavirus, anche Vissani ha consegnato le chiavi del ristorante
Lo chef Gianfranco Vissani ha consegnato le chiavi del suo ristorante Casa Vissani al sindaco di Baschi per unirsi all'iniziativa Risorgiamo Italia
Tra i ristoratori, che nell’ambito della mobilitazione nazionale ‘Risorgiamo Italia‘, hanno deciso di riconsegnare simbolicamente le chiavi dei loro locali ai sindaci, c’è anche il noto chef Gianfranco Vissani. Il popolare volto tv ha consegnato le chiavi del suo ristorante “Casa Vissani” di Baschi al sindaco del comune umbro in provincia di Terni, Damiano Bernardini. Con lui era presente anche una delegazione di sette operatori locali.
In una lettera consegnata al primo cittadino di Baschi, Gianfranco Vissani e gli altri ristoratori hanno scritto: “Questo virus a volte è meno pericoloso dell’indifferenza di chi non vuole comprendere le esigenze nazionali e locali di un intero settore in ginocchio“.
Poi, in un video pubblicato sui social network a sostegno dell’iniziativa “Risorgiamo Italia”, Gianfranco Vissani ha dichiarato: “Sappiamo che il Governo non ha soldi, ma ci deve ascoltare. Non dobbiamo leccarci le ferite, dobbiamo essere concreti. Ci siamo rotti di questa situazione, mascherine o non mascherine. Per piacere, siamo più obiettivi. Dovremo riguardare un po’ i prezzi, fare una cucina meno sofisticata? Aspettiamo, vediamo, intanto diamo un segno positivo alla nostra Italia”.
In occasione di un’audizione alla Camera dei Deputati, il Direttore Generale della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Roberto Calugi ha fatto il punto della situazione sullo stato dell’arte del settore dell’accoglienza italiana in questo periodo di emergenza Coronavirus: “Perdonatemi se tradirò rabbia ed emozione, ho un grandissimo senso dello Stato, ma il settore che rappresento è al collasso, il più colpito in termini economici da questa emergenza e dal modo, fallimentare, in cui è stata gestita”.
Il Governo, nell’ultimo dpcm, ha annunciato la ripresa dell’attività di ristorazione con asporto a partire dalla data del 4 maggio 2020. Alla luce delle nuove indicazioni, pertanto, sarà possibile andare a ritirare le proprie ordinazioni, mettendosi in fila rispettando le distanze di sicurezza ed entrando uno per volta in bar e ristoranti. Il cibo, però, non potrà essere consumato sul posto o all’esterno dei locali.
A partire dal 1° giugno 2020, se i numeri della diffusione del Coronavirus in Italia saranno confortanti, è possibile che siano ulteriormente allentate le regole per bar e ristoranti.
Intanto, però, la Regione Calabria ha diffuso un’ordinanza che va contro le indicazioni del governo: a partire dal 30 aprile, nella regione guidata da Jole Santelli, bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e agriturismi possono riprendere l’attività “con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”.