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Le città più e meno care d'Italia: la nuova classifica

Unione Nazionale Consumatori ha svelato le città più e meno care d'Italia in base all'inflazione e all'aumento della spesa per le famiglie

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Con riferimento ai dati Istat sull’inflazione nelle Regioni e nei Comuni d’Italia con oltre 150mila abitanti, l’Unione Nazionale Consumatori ha aggiornato la classifica delle città più e meno care nel nostro Paese (in dettaglio, nella fotogallery).

Nel mese di settembre 2021, l’inflazione media in Italia ha raggiunto il 2,5% annuo. Il dato, però, presenta diverse oscillazioni su base ragionale.

Inflazione in Italia: le Regioni più care

Tra le Regioni d’Italia, l’incremento dei prezzi maggiore è stato registrato in Trentino: +2,9% e un aggravio medio per una “famiglia-media” pari a 786 euro su base annua e 1.126 euro per una famiglia composta da 4 persone. A seguire, nella classifica delle Regioni più carte d’Italia, c’è la Liguria: qui la crescita dei prezzi del 3% ha determinato un’impennata del costo della vita pari, rispettivamente, a 673 e 1.110 euro. Sul gradino più basso del podio di questa poco invidiabile classifica c’è, invece, la Valle d’Aosta, con un +2,6% e un rincaro annuo di 661 e 1.092 euro.

Inflazione: cos’è e come si calcola

L’enciclopedia Treccani definisce l’inflazione come “un fenomeno per il quale col passare del tempo i prezzi di acquisto dei prodotti e dei servizi tendono in genere ad aumentare. Tuttavia, in alcuni periodi si può verificare una riduzione dei prezzi, definita deflazione”.

La Banca Centrale Europea, a questo proposito, spiega che all’interno di una cosiddetta economia di mercato, i prezzi di beni e servizi sono soggetti a variazioni di prezzo in ogni momento. In questo contesto, si ha inflazione quando si registra un aumento di ampia portata, non limitato a singole voci di spesa. L’inflazione, a livello più pratico, riduce il valore della moneta nel tempo perché il suo verificarsi implica che con un euro è possibile acquistare meno beni e servizi rispetto al passato.

Quando viene calcolata l’inflazione si prendono in considerazione tutti i beni e servizi consumati dalle famiglie, tra cui sono compresi i generi di uso quotidiano (come alimentari, giornali, benzina), i beni durevoli (come capi di abbigliamento, computer, lavatrici), i servizi (come affitto dell’abitazione, servizi di parruccheria, assicurazioni).

Tutti i beni e i servizi consumati dalle famiglie in un anno costituiscono il “paniere”, all’interno del quale ogni voce ha un prezzo che può variare nel tempo. Il tasso di inflazione sui 12 mesi corrisponde al prezzo del paniere totale in un determinato mese rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

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