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Campana e il mistero dei suoi Giganti di Pietra

Il mistero dei Giganti di Pietra di Campana, borgo in provincia di Cosenza: archeologi e studiosi si interrogano sull'origine dei due monoliti

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Campana è un borgo di circa 1.600 abitanti della Presila Cosentina, si trova a metà strada tra il mare e la montagna in Calabria ed è famoso per i suoi Giganti di Pietra.

Chiamati anche Pietre dell’Incavallicata, i Giganti di Campana sono due formazioni rocciose avvolte da un mistero. Situate nel Parco Nazionale della Sila, nel corso degli anni sono state oggetto di studi sulla loro origine, ancora non del tutto definita.

In molti ritengono che le due formazioni rocciose siano altrettante sculture megalitiche. Nonostante ciò, mancano delle certezze in merito alle origini dei due megaliti. Storici, archeologi e studiosi si sono interessati al mistero campanese, avanzando nel tempo molteplici teorie.

In un primo momento i Giganti di Pietra sono stati accostati ad Annibale: il condottiero cartaginese, secondo le ricostruzioni, avrebbe eretto i monumenti in occasione delle campagne mirate a espugnare Sibari e Crotone.

Una corrente di pensiero sostiene che siano frutto dell’ingegno umano e che a scolpirle sia stata un’antica civiltà risalente a migliaia di anni fa. Un’altra ipotesi, invece, abbraccia l’idea che queste due sculture siano naturali e che nel corso degli anni siano state i vari fenomeni atmosferici a modellarle e dare loro la forma con la quale sono arrivate fino ai giorni nostri.

Elefante e Ciclope: i Giganti di Pietra di Campana

I Giganti di Pietra di Campana, in provincia di Cosenza, sono noti già dal XVII secolo: a testimoniarlo è uno scritto del Vescovo di Isola Francesco Marino che definì una delle due statue come il colosso Ciclope. In una mappa della Calabria disegnata da Giovanni Antonio Magini nel 1603, inoltre, il sito dell’odierno Parco Nazionale della Sila dove sono situati i due megaliti venne definito come il “Cozzo dei giganti”.

La prima statua, chiamata “Elefante“, è alta 5,5 metri e potrebbe rappresentare un elefante da guerra oppure un Palaeoloxodon antiquus, una specie estinta di elefante, vissuta nel Pleistocene medio e superiore. La seconda statua, conosciuta come “Ciclope” e “Guerriero seduto” è più alta: 7.5 metri e sembrerebbe rappresentare le gambe di un essere umano.

Avvolta nel mistero anche la datazione delle due sculture di Campana, la Stonehenge della Calabria. C’è chi le fa risalire alla spedizione di Pirro nei primi anni del III secolo a.C., mentre altri sostengono che l’origine sia da attribuire alla seconda guerra punica portata avanti da Annibale.

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