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Bianco, fermo e doc: ecco com'è il vino preferito dagli italiani

Vinitaly e Iri hanno diramato i dati che analizzano i consumi degli italiani nella grande distribuzione

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I vini preferiti dagli italiani? Sono bianchi, fermi e a denominazione d’origine controllata, con una netta predilezione per gli spumanti, soprattutto quelli secchi. Secondo i dati raccolti da Vinitaly, per una ricerca che scandaglia il gusto degli italiani in materia di vini, l’identikit del nettare di Bacco preferito dagli italiani è chiaro e dettagliato. I dati analizzati dall’istituto di ricerca Iri sui consumi nella grande distribuzione sono lapalissiani.

Da Toscana, Emilia Romagna e Piemonte provengono i vini rossi bevuti sulle tavole e ristoranti di tutta Italia, mentre i bianchi più apprezzati sono quelli provenienti dalle cantine del Veneto, Trentino Alto Adige, ma anche Sicilia.

Il Grillo siculo, il Primitivo pugliese, l’Ortugo dell’Emilia Romagna, ma anche il Ribolla del Friuli Venezia Giulia, il Valpocella Ripasso del Veneto, il Cortese dei vigneti piemontesi, la Passerina marchigiana e naturalmente il Chianti toscano troneggiano nei calici italiani. Ma gli amanti del buon bere si lasciano avvolgere con piacere anche da Cannonau sardo, dal Pecorino che si produce tra Abruzzo e Marche e dall’immancabile Falanghina campana.

I vini più apprezzati in assoluto rimangono il Lambrusco, il Chianti e il Montepulciano d’Abruzzo. La vendita di spumanti, Champagne e Prosecco  cresce in tutta Italia: rispetto all’anno scorso quasi del 5%, con 68 milioni di litri venduti lungo l’arco del 2017. Bene anche il rosato frizzante che registra vendite migliorate del 3,9%.

Secondo i dati raccolti per Vinitaly cresce anche l’apprezzamento per le bottiglie da 0,75 litri a denominazione d’origine che con 280 milioni di litri venduti migliora del 2% le proprie vendite. Vini a denominazione d’origine che vendono 5,5 milioni di litri in più nel 2017, una crescita accompagnata anche al maggiore apprezzamento per bollicine e vini bianchi in generale.

Per quanto riguarda i prezzi si prevede un generale rialzo. La vendemmia del 2017 è stata poco generosa di grappoli d’uva e ciò dovrebbe comportare una produzione minore di vino con conseguente aumento generale dei prezzi.

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