A Sant'Antonio da Padova sono stati scoperti nuovi affreschi
Tra gli affreschi scoperti all'interno della Basilica di Sant'Antonio da Padova ci sono quattro figure di santi e una Madonna col bambino
Nella Basilica di Sant’Antonio da Padova sono spuntati nuovi affreschi di origine quattrocentesca.
Nello specifico, nel livello inferiore della Cappella della Madonna Mora, sono apparse quattro figure di santi, tra i quali si riconoscono San Bartolomeo (per l’attributo iconografico del coltello) e i santi Cosma e Damiano (vestiti con tuniche dal colletto rigido e copricapi in vaio e con il vaso degli unguenti che identifica la loro professione di medici), oltre a un quarto santo martire.
Secondo Cristina Guarnieri, la docente del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova che ha guidato gli studi (tutt’ora in corso), l’autore sarebbe Stefano di Benedetto da Ferrara (che Giorgio Vasari ha riconosciuto come autore della Madonna del Pilastro).
Il restauro di Valentina Piovan, che è stato finanziato dalla famiglia Tabacchi, ha riportato alla luce, sopra i quattro santi, anche una Madonna in trono con bambino. Quest’ultima opera sarebbe attribuibile al maestro di Roncajette.
L’intera pittura presenta una data incompleta, che dimostrerebbe la realizzazione dell’opera attorno all’anno 1410.
Nella Sala del Capitolo sono stati rinvenuti, invece, due frammenti di una crocefissione giottesca. La zona esaminata dovrebbe nascondere l’aureola della testa di Cristo.
La Basilica di Sant’Antonio da Padova è uno dei principali luoghi di culto cattolici della città, nonché una delle più grandi chiese al mondo. Non è, però, la cattedrale della città veneta: questo titolo, infatti, spetta alla Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta (conosciuta anche col nome di Duomo di Padova).
Sant’Antonio, patrono di Padova, fu nominato santo da Papa Gregorio IX nel maggio del 1232. La costruzione della basilica si protrasse fino al 1310.
A livello architettonico, la Basilica di Sant’Antonio da Padova si contraddistingue per la perfetta armonia con cui si fondono diversi stili: la facciata a capanna romanica, i contrafforti che diventano archi rampanti in stile gotico (come la struttura dell’abside con cappelle radiali) e che scandiscono lo spazio e le cupole in stile bizantino, i campanili gemelli che richiamano alla memoria i minareti.
Il complesso delle cupole della basilica di Sant’Antonio ricorda la Basilica di San Marco a Venezia e l’architettura romanica francese del Périgord.
Il 29 maggio 2012 la basilica di Sant’Antonio da Padova è rimasta danneggiata da una scossa di terremoto.