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Aumenta il prezzo del caffè al bar: le città più care in Italia

Continua ad aumentare il prezzo del caffè al bar: incremento superiore al 14% nel giro degli ultimi tre anni. Quali sono le città più care d'Italia

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Caffè al bar

I prezzi del caffè in Italia continuano a salire: un’indagine condotta dalla Fibe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ha rivelato che dal luglio del 2021 al luglio del 2024 il costo dei caffè nei bar è aumentato del 14,3%.

Aumenta il prezzo del caffè: le città più care d’Italia

La ricerca ha permesso di conoscere anche quali sono le città italiane con i prezzi più alti del caffè nei bar: al primo posto della graduatoria troviamo Bolzano, dove una tazzina costa in media 1,37 euro.

Seconda posizione per Bologna, città che vanta uno dei migliori ospedali smart d’Italia: ordinare un caffè in un bar del Capoluogo dell’Emilia Romagna costa 1,27 euro.

Dopo Bolzano e Bologna, la terza città italiana più cara è Venezia: il caffè costa in media 1,23 euro a tazzina nei bar della Serenissima dove è stato introdotto in via sperimentale il ticket d’ingresso. I dati sono il frutto di quanto rilevato Fipe in occasione della Giornata internazionale del caffè in un’indagine condotta per ‘Adnkronos’.

Il prezzo medio a livello nazionale di un caffè nei bar è di 1,20 euro: la Fipe ha spiegato che l’incremento dei prezzi dal luglio 2021 al luglio 2024 è stato del 14,3%, superiore a quello dei prezzi dei vari prodotti al bar come i cornetti, le paste e il cappuccino che nello stesso periodo hanno fatto segnare un +13%.

La Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha comunque spiegato che l’aumento dei prezzi del caffè nei bar del nostro Paesi restano al di sotto del tasso d’inflazione che negli ultimi tre anni è stato del 15,5%.

I motivi dei rincari

Sono diverse le cause che hanno contribuito a far salire i prezzi del caffè nei bar italiani, a cominciare dalla crisi climatica che ha devastato i raccolti nei Paesi produttori, in testa il Vietnam.

A giocare un ruolo negativo sono state, ovviamente, anche le tensioni geopolitiche a livello internazionale che stanno cambiando le tradizionali rotte alle forniture. In questo scenario le borse merci di Londra e New York hanno fatto segnare incrementi superiore al 60% per l’Arabica e oltre il 90% per la Robusta.

La svolta dei bar italiani

In un momento così delicato per il settore, molti bar italiani stanno correndo ai ripari, puntando a una trasformazione che passa anche e soprattutto dagli investimenti.

La Fipe ha riportato che il 52,2% dei bar ha investito in sostenibilità e digitalizzazione nel corso del 2023, rinnovando le attrezzature per la refrigerazione (12,6%) e acquistando soluzioni digitali per migliorare l’interfaccia con il cliente (10,9%).

Più dell’82,4% delle imprese ha adottato nuove tecnologie, tra cui POS di ultima generazione, registratori di cassa evoluti e reti Wi-Fi aperte, rendendo i locali sempre più smart e accessibili. Il presidente della Fipe Lino Enrico Stoppani ha commentato i risultati dell’indagine condotta in occasione della Giornata Internazionale del caffè:

“Questi dati evidenziano come i bar italiani stiano affrontando le sfide del futuro con una visione chiara, investire in sostenibilità e tecnologia senza dimenticare la centralità della qualità del servizio e della competenza non solo professionale ma anche manageriale – si legge sul sito ufficiale della Federazione – è essenziale che gli imprenditori siano in grado di misurarsi con un mercato sempre più incerto e competitivo evitando di imboccare scorciatoie che deroghino ai principi irrinunciabili di trasparenza e qualità”.