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Arte & Cultura

L'Atleta vittorioso di Lisippo deve essere restituito all'Italia

La Corte di Strasburgo si è pronunciata sulla statua greca, oggi in mano alla Fondazione Getty: l'Atleta vittorioso di Lisippo deve tornare in Italia

Pubblicato:

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

La diatriba legale riguardante l’Atleta vittorioso di Lisippo, conosciuto anche con il nome di Atleta di Fano, potrebbe essere giunta al termine: la statua greca, contesa tra l’Italia e la Fondazione Getty, è stata oggetto di una sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani, che ne ha decretato l’appartenenza al patrimonio culturale italiano. E per questo il tribunale ha deciso che deve tornare a casa.

La decisione sull’Atleta vittorioso di Lisippo

La vicenda giudiziaria che coinvolge un pezzo unico dell’arte greca in Italia sembra essere arrivata finalmente ad una svolta. Stiamo parlando dell’Atleta vittorioso di Lisippo, trovato circa 60 anni fa al largo delle coste marchigiane e poi trafugato mediante una lunga serie di passaggi alquanto misteriosi. La statua, che nel 1977 è finita nelle mani della Fondazione Getty, potrebbe ora tornare in Italia.

La Fondazione, creata dal magnate del petrolio John Paul Getty per collezionare preziose opere d’arte provenienti da tutto il mondo, aveva fatto ricorso alcuni anni fa proprio al tribunale europeo per contestare un’istanza di sequestro emessa nel 2010, secondo la quale l’Atleta vittorioso di Lisippo avrebbe dovuto essere consegnato quanto prima al nostro Paese.

Il ricorso è ora giunto al termine: la Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito che la statua greca, attribuita a Lisippo, appartiene “al patrimonio culturale italiano”. La Fondazione Getty, stando a quanto si legge nella sentenza, si è comportata “in maniera negligente o non in buona fede”, sapendo che l’Italia stava cercando di riportare la statua in patria già al momento in cui avvenne l’acquisto.

Questa è una questione su cui abbiamo lavorato in maniera serrata. Da quando sono ministro, oltre 100 opere sono state restituite dagli USA e altrettante dalla Gran Bretagna; inoltre ho fatto una circolare con la quale abbiamo stabilito che non si faranno più prestiti ai musei che hanno contenziosi con l’Italia” – ha spiegato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

L’Atleta di Fano, una storia misteriosa

L’Atleta vittorioso è una scultura di bronzo risalente tra il IV e il II secolo a.C., realizzata probabilmente dall’artista greco Lisippo (o da un suo allievo). Venne ritrovata nel 1964 al largo delle coste delle Marche, nei pressi della città di Fano, da un peschereccio italiano. Tuttavia, la sua storia presenta dei lati oscuri. Subito dopo il ritrovamento, l’Atleta sarebbe stato portato a casa dell’armatore e interrato in un campo di cavoli.

In un secondo momento, la statua sarebbe stata venduta ad un imprenditore di Gubbio e nascosta in una canonica con il benestare del parroco, che venne poi denunciato dalla sua perpetua. Numerosi i passaggi finora documentati sul “viaggio” dell’Atleta di Lisippo: venne dapprima ceduto ad un antiquario milanese, poi venduto ad un commerciante di Monaco, quindi venne portato in Gran Bretagna e infine acquistato dalla Fondazione Getty nel 1977, per una cifra pari a quasi 4 milioni di dollari.

Dopo essere arrivata negli Stati Uniti, la statua venne condotta a Malibu, dove si trova ancora oggi, ovvero tra le tante opere d’arte collezionate nella Villa Getty Museum. Tutto questo nonostante l’impegno del governo italiano per bloccare l’esportazione dell’Atleta vittorioso e, in seguito per ottenerne la restituzione. Inizialmente, la battaglia legale ha riguardato la giurisdizione dell’opera, che è stata attribuita a Roma (non essendoci prove certe sul luogo del ritrovamento).

Quindi, è stata intrapresa una lunga controversia per riuscire a riportare la statua in Italia, che ha trovato una prima conclusione nell’istanza di sequestro emessa nel 2010. La Fondazione Getty ha contestato le ricostruzioni degli inquirenti, sostenendo di aver condotto scrupolosi controlli per stabilire la provenienza dell’Atleta. Ma ora la Corte di Strasburgo ha stabilito che l’opera deve tornare nel nostro Paese.

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