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Toscana
Il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat rivela che l'aspettativa di vita in buona salute più alta d'Italia è quella dei cittadini della Toscana: 62,5 anni, più di ogni altra regione del Paese.
Veneto
Tenendo in considerazione le regioni, al secondo posto della classifica c'è il Veneto: l'aspettativa di vita in buona salute è di 62,4 anni secondo il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile di Istat.
Valle d’Aosta
Posizione numero tre per la Valle d'Aosta, già inserita nella classifica delle regioni dove si guadagna di più in Italia: è pari a 63,2 anni l'aspettativa di vita in buona salute dei valdostani.
Basilicata
Se Toscana, Veneto e Valle d'Aosta occupano le prime posizioni della classifica, dall'altro lato troviamo la Basilicata: è in assoluto la regione con il più basso numero di anni di speranza di vita in buona salute, pari a 52,8 anni.
Molise
Nelle zone più basse della classifica dedicata alle aspettative di vita in buona salute delle regioni italiane si piazzano quelle del Mezzogiorno: penultima posizione per il Molise con 54,9 anni.
Calabria
Al terzultimo posto troviamo la Calabria: secondo il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat è pari a 55,4 anni l'aspettativa di vita in buona salute della Calabria.
Campania
Il Rapporto dell'Istat rivela che l'aspettativa di vita in buona salute, per gli abitanti della Campania, è pari a 57,1 anni.
Abruzzo
L'Abruzzo, terra che vanta diversi dei vini preferiti dagli italiani, tra le regioni del Mezzogiorno è quella con l'aspettativa di vita in buona salute più alta: 60,6 anni.
Bolzano
Bolzano è in assoluto la città d'Italia con l'aspettativa di vita in buona salute più alta: 66,5 anni degli 84,1 anni di vita attesa alla nascita, pari a quasi l'80% degli anni da vivere.
Trento
Per quanto riguarda le città, al secondo posto troviamo Trento, già indicata come una delle zone d'Italia più longeve: l'aspettativa di vita è di 62,2 anni, il 76% della vita attesa.
L’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat offre diversi spunti di riflessione legati all’aspettativa di vita in buona salute degli italiani. L’analisi arriva in un momento particolare per il Sistema Sanitario Nazionale, chiamato a fronteggiare la crisi legata alla carenza di personale dopo l’esperienza della pandemia: una situazione che influisce sulla qualità delle cure.
L’indicatore della speranza di vita in buona salute aveva raggiunto il suo picco massimo, 61 anni, nel 2020 (primo anno della pandemia di Covid-19), per poi scendere a 60,5 anni nel 2021 e ancora a 60,1 anni nel 2022. La quota di popolazione che nel 2023 si è dichiarata in buona salute è stata del 68,7%, inferiore a quella di tre anni prima, quando aveva raggiunto quota 72%.
Nel rapporto Istat, emerge un grande divario tra il Nord e il Sud: basti pensare che le due città con l’aspettativa di vita in buona salute più alta in Italia sono Bolzano e Trento, mentre a livello regionale, quelle con i dati più bassi si trovano tutte nel Mezzogiorno. In Italia, inoltre, si registra anche un peggioramento che riguarda l’indicatore sulla fiducia nel personale sanitario: il 20,1% dei cittadini ha assegnato un voto compreso tra zero e cinque ai medici, e il 21,3% ha fatto lo stesso per il personale sanitario.