Perché l'Arena di Verona è stata messa sotto sequestro
Arena di Verona sotto sequestro: il provvedimento è scattato dopo l'incidente che ha visto crollare sulle gradinate una parte della stella cometa
L’Arena di Verona è stata posta sotto sequestro: la Procura della città scaligera ha aperto un fascicolo per danneggiamento colposo dopo il crollo di una parte della stella cometa durante le operazioni di smontaggio della struttura situata in piazza Bra.
L’incidente è avvenuto nel corso delle operazioni di movimentazione dell’imponente struttura in acciaio di Verona, eletta una delle città più educate d’Italia: una stella cometa alta 70 metri e dal peso di 78 tonnellate che ormai dal 1984, ogni anno, viene allestita tra l’Arena di Verona e piazza Bra in occasione delle festività natalizie.
Arena di Verona sotto sequestro: il motivo
La stella cometa, l’archi-struttura più grande del pianeta, è realizzata in modo tale che possa svettare sopra le scalinate dell’Arena di Verona, per poi espandersi verso il selciato di piazza Bra. La gigantesca struttura in acciaio è stare realizzata utilizzando qualcosa come 2.500 bulloni.
Il progetto della stella cometa che fa capolino tra l’Arena di Verona e piazza Bra ormai da più di trent’anni, in occasione del Natale, è dell’architetto Rinaldo Olivieri su un’idea di Alfredo Troisi. La stella è entrata anche a far parte del Guinness dei primati essendo l’archi-scultura più grande al mondo.
Ogni anno la stella fa il giro del mondo sui social network grazie alle foto e ai video che vengono postati dai cittadini veronesi e dai turisti in visita alla città scaligera, inserita nella classifica delle mete preferite dai visitatori stranieri per le vacanze in Italia. Nel 2013 era emerso il rischio che la struttura potesse non essere più montata a causa di una mancanza di fondi: con un accordo firmato tra il Gruppo Vincenzi e la Fondazione Verona per l’Arena, i problemi dei costi furono risolti.
Incidente all’Arena di Verona: cosa è successo
Secondo quanto riferito da una prima ricostruzione dell’incidente, durante lo smontaggio dell’enorme stella cometa, diventata ormai una vera e propria tradizione e un forte richiamo per i turisti, la base in acciaio è ruzzolata lungo i gradoni dell’Arena di Verona per poi precipitare nella cavea, al momento priva delle poltroncine che in estate accolgono gli spettatori dei concerti e degli spettacoli lirici.
Fortunatamente, al momento del crollo, l’anfiteatro scaligero era privo di visitatori perché il fatto è avvenuto di lunedì, il consueto giorno di chiusura al pubblico. Sul posto sono giunti i tecnici dell‘Area monumenti del Comune di Verona e della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio che stanno ancora lavorando per quantificare i danni.
Anche Vincenzo Tinè, sovrintendente ai Beni archeologici, è arrivato sul posto per un primo sopralluogo, commentando quanto accaduto: “Il danno è sostanzialmente irreversibile – le parole di Tiné riportate dal Corriere del Veneto – il restauro sarà posticcio e non potrà restituire la pietra, vanno solamente messe delle toppe, cercando di capire cos’è successo e quanto sia grave il danno”.
Il sostituto procuratore Alberto Sergi sta coordinando l’indagine scattata dopo l’incidente avvenuto all’Arena di Verona: la struttura resterà chiusa al pubblico almeno per una settimana. Quest’anno, tra l’altro, nella città scaligera si festeggia il Centenario dell’Arena di Verona Opera Festival: per l’occasione sono in programma alcuni degli eventi culturali più attesi del 2023.