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Nell'Area Marina di Punta Campanella è allarme tartarughe

L'Area Marina di Punta Campanella lancia un allarme per tutelare le baby tartarughe Caretta Caretta: dopo una nidificazione importante sono in pericolo

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In estate c’è stato un vero e proprio boom di nidi estivi di tartarughe che hanno interessato i litorali della Campania: 57 sono stati i siti accertati che hanno dato ita a circa 3.000 tartarughine. Nell’ultimo mese per queste fantastiche creature sono in pericolo; il tasso di decessi tra le caretta caretta è troppo alto. Sulle spiagge e lungo i litorali nella zona a Nord di Napoli sono state ritrovate morte una quindicina di tartarughine. A segnalare la situazione sono stati i volontari dell’Ente nazionale protezione animali.

Emergenza tartarughe in Campania

Dopo aver certificato 57 siti che hanno permesso a quasi 3mila esemplari di tartarughe caretta caretta di nascere, purtroppo nella zona a Nord di Napoli si stanno verificando delle perdite. Sono 15 circa le tartarughe trovate morte lungo le spiagge e i litorali ma secondo l’allarme lanciato dall’Enpa i numeri potrebbero essere anche superiori.

In una intervista rilasciata al Corriere, gli esperti dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella hanno dichiarato: “L’inverno è un periodo critico per queste specie. La bassa temperatura del mare intorpidisce le tartarughe. Sono più fragili ed esposte ai pericoli, quali la pesca accidentale o l’impatto con imbarcazioni.

Oltre al solito problema della plastica ingerita”. Nella stessa intervista hanno aggiunto: “Chiediamo ai pescatori di non rigettarle subito in mare nel caso le rinvenissero nelle reti. Potrebbero morire per embolia o affogamento per via della permanenza prolungata nel sacco della rete”. Nelle parole degli esperti dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella rilasciate alla testata giornalistica del Corriere viene ricordato quanto sia importante allertare le autorità partendo dalla Capitaneria di Porto e dai centri regionali di riferimento.

Le temperature basse del mare rallentano l’attività delle tartarughe che risultano più esposte a pericoli come la cattura nelle reti da pesca o l’impatto con le imbarcazioni; questi problemi vanno ad aggiungersi  quello della plastica ingerita già noto. Evitare di ributtare subito in mare le tartarughe potrebbe salvarle da embolia o annegamento causati dallo stress.

Il nuovo Centro di Primo Soccorso per tartarughe

Ad occuparsi della tutela della zona del Golfo di Napoli e di quella a Nord del Golfo di Salerno è l’Area Marina Protetta Punta Campanella che ha l’obiettivo di fare salvataggi nella zona in coordinamento con il Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione Zoologica A.Dohrn. L’attività quindicennale ha permesso il salvataggio di oltre 150 tartarughe caretta caretta e nei prossimi mesi è prevista anche l’apertura di un nuovo Centro di Primo Soccorso per tartarughe marine a Massa Lubrense.

L’Area Marina si occupa di tutelare non solo le tartarughe Caretta Caretta ma anche altri esemplari con attività come il monitoraggio dei cetacei del Golfo di Napoli. Il centro avrà lo scopo di promuovere sensibilizzazione e formazione e avrà come focus quello dell’educazione ambientale per fare in modo che sia possibile salvaguardare i fondali e gli ecosistemi marini.

L’area di nidificazione si amplia

Le aree di nidificazioni di tartarughe in Italia sono sempre più diffuse; negli ultimi tempi non aumentano solamente i nidi ma anche le zone. Oltre al Golfo di Napoli si trovano numerose nidificazioni nella zona di Roma, nell’Adriatico, in Liguria, in Calabria e in tantissime altre zone. A favorire l’aumento delle nidificazioni sono le temperature in aumento del mare.

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