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Arte & Cultura

Una villa romana nella laguna di Venezia: al via l'indagine

A Settembre il via agli scavi della villa romana di Lio Piccolo, a Venezia: patrimonio dell'Unesco, è in parte sommersa dalle acque della Laguna.

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È previsto per Settembre 2021 l’avvio delle indagini archeologiche presso il sito di Lio Piccolo, borgo immerso nella laguna veneziana e patrimonio dell’Unesco, per riportare alla luce una residenza romana risalente al I secolo dopo Cristo.

Il progetto: sulle tracce di Tito Canal

Il progetto vede uniti l’Università Ca’ Foscari Venezia ed il comune di Cavallino-Treporti nell’ambito delle ricerche stratigrafiche su terra, cui si aggiungeranno una serie di scavi subacquei guidati da Carlo Beltrame, professore di Archeologia marittima. 

La villa romana di Lio Piccolo, infatti, presenta una parte sommersa la cui indagine potrebbe aiutare i ricercatori a comprendere meglio le strutture che danno sul canale Rigà, ben visibili.

La ricerca nasce dalla volontà del comune di Cavallino-Treporti, che ha chiesto la collaborazione del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università veneziana per riportare finalmente alla luce quanto più possibile della struttura originaria della residenza romana.

Gli scavi archeologici, realizzati in concessione del Ministero della Cultura, puntano a ricostruire quante più informazioni possibili, a partire da quelle già acquisite in passato.

La villa è stata scoperta alla fine degli anni Ottanta dall’archeologo Ernesto (Tito) Canal: presenta intonaci floreali con uccelli e spirali, e fa parte del patrimonio archeologico su cui Canal costruì la sua teoria su un insediamento lagunare già a partire dal 1600 a.C..

Gli epigrammi di Marziale, ricordava lo stesso Canal nel docu-film dedicatogli da Carlo Mazzacurati nel 2012, parlano già dei “Lidi di Altino dove le ville sono simili a quelle di Baia / voi sarete porto tranquillo della mia vecchiaia” (Mart. 4, 25)”, a dimostrare che – nonostante la ciclicità delle maree – la civiltà lagunare è più antica di quel che si credeva fino agli anni Settanta.

Eccezionali rinvenimenti

Secondo Diego Calaon, professore di Topografia antica a Ca’ Foscari e direttore degli scavi insieme alla Professoressa Daniela Cottica, si tratta di “una residenza di un certo pregio, probabilmente connessa allo sfruttamento delle risorse locali, databile al I secolo d.C. e in uso per alcune generazioni”.

A Venezia si parla senza remore di “eccezionali rinvenimenti di frammenti di decorazione architettonica, affreschi e reperti pertinenti alla villa romana di Lio Piccolo”. 

La ricerca, come dichiara il professor Beltrame ad ANSA, non prescinde dalle scoperte di Canal: “scopo della nostra missione è verificare le indicazioni di Canal, eseguire i rilievi delle strutture sommerse e procedere a dei saggi di scavo per conoscere la potenza del deposito stratigrafico e cercare di interpretare meglio questo sito e di dare una datazione più precisa“.

Le ricerche del passato hanno riportato alla luce oltre tremila frammenti di intonaco dipinto ed oggetti ceramici, trovati a circa 150 metri di profondità, che hanno consentito di datare la villa romana tra il I ed il II secolo d.C.. La nuova ricerca intende restituire al presente quanto più possibile della villa romana di Lio Piccolo, aggiungendo quanti più reperti ed informazioni ai record stratigrafici che – grazie alla decennale opera di Canal – hanno svelato il volto più antico della vita della Laguna.

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