Villa Durazzo Pallavicini a Genova mostra le Grotte degli Inferi
Il Parco storico di Villa Durazzo Pallavicini a Genova inaugura le Grotte degli Inferi: alla scoperta di questa nuova attrazione del gioiello ligure
Il Parco storico di Villa Durazzo Pallavicini a Genova diventa sempre più splendente: nella giornata di venerdì 5 marzo 2021, infatti, sono stati inaugurati due nuovi interventi realizzati con l’obiettivo di riportare in auge il percorso ideato dall’architetto, scultore, decoratore e scenografo genovese Michele Canzio: si tratta, nello specifico, del consolidamento strutturale delle Grotte degli Inferi e del restauro della Sorgente con la ricostruzione della Capanna Rustica.
A partire da sabato 6 marzo 2021, dopo un primo restauro nel 1992 a cui fece seguito una breve apertura, i visitatori possono così accedere nuovamente alle Grotte degli Inferi.
Il percorso si snoda tra i viali del parco e conduce alla purificazione del cuore per l’accesso al Paradiso Empireo, rappresentato in maniera simbolica dalla famosa cornice del Lago Grande. Per ricreare una realistica ambientazione di grotte calcaree, con tanto di lago sotterraneo, erano state montate stalattiti e stalagmiti tratte dalle grotte naturali nella zona di Genova.
All’ingresso nelle grotte, il buio avvolge i visitatori, le cui pupille però, pian piano, riescono ad abituarsi alla tenue luce che penetra dall’altro e che mostra pareti, volte e contorni di un piccolo lago tra i canali.
I lavori di recupero delle Grotte degli Inferi, area in cui, per circa 25 anni, nessuno ha più potuto entrare, sono stati finanziati dal Comune di Genova con i fondi del “Patto per Genova“. Le grotte sono aperte al pubblico tutti i weekend e nei giorni festivi, incluse nel prezzo del biglietto del Parco.
Alla scoperta del Parco storico di Villa Durazzo Pallavicini
Il Parco storico di Villa Durazzo Pallavicini è stato costruito a partire dal 1840, su progetto dell’architetto Michele Canzio per volontà del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini. L’inaugurazione risale al 23 settembre del 1846, in occasione del Congresso degli Scienziati Italiani. Nel 2017 è stato nominato “Parco più bello d’Italia“.
Si sviluppa sull’impervio fianco di una collina totalmente trasformata per generare spazi pianeggianti, vasti bacini idrici e percorsi che, dall’ingresso, si arroccano fino a 134 metri di altitudine.
Questo celebre Parco in Liguria ha la particolarità di essere strutturato su un racconto teatrale a sfumature esoterico-massoniche. Il percorso è sviluppato in 3 atti, ciascuno composto da 4 scene caratterizzate da “artifici scenografici” e con una vegetazione indigena ed esotica che contribuisce a creare atmosfere ricche di emozioni. Particolarmente d’impatto è anche la presenza dell’acqua, tra laghi, cascatelle, ruscelli, fontane e architetture da giardino in stile neoclassico, neogotico, rustico, cineseggiante ed esotico.
Nel 1928 il Parco fu ceduto dalla principessa Matilde Giustiniani al Comune di Genova, che, dopo l’ultima guerra, aveva chiuso al pubblico la parte alta, relativa al secondo atto del racconto.