Nella villa dei Papiri di Ercolano ci sono altri rotoli sepolti?
La Villa dei Papiri a Ercolano, che è stata solo parzialmente scavata, potrebbe aver conservato per migliaia di anni altri rotoli di papiro
Nel corso del XVIII secolo, durante le operazioni di scavo presso le rovine di una residenza di Ercolano, erano emersi diversi reperti che testimoniavano la presenza di una ricca biblioteca. Più nello specifico erano stati ritrovati numerosi rotoli contenenti testi scritti per lo più in greco antico e in latino, L’edificio è così diventato noto come la “Villa dei Papiri” ed ora si spera i lavori di ricerca di altri rotoli in questo sito possano ricominciare.
Si spera in nuovi scavi per la Villa dei Papiri
I rotoli rinvenuti nella famosa Villa dei Papiri erano in gran parte carbonizzati a causa dell’eruzione del Vesuvio che nel 79 d.C. aveva distrutto le cittadine di Ercolano e Pompei. Per il loro stato di conservazione estremamente fragile era stato giudicato impossibile aprire questi papiri per leggerne il contenuto.
Per questo motivo è nata la Vesuvius Challenge, una sfida che metteva in palio un premio in denaro per chi fosse riuscito a decifrare dei segmenti di testo. Tre ricercatori ci sono riusciti. Faceva parte del team Vesuvius Challenge anche Federica Nicolardi ricercatrice presso l’Università Federico II che dopo la laurea ha proseguito il dottorato di ricerca in cotutela italo-tedesca tra le Università di Napoli e Colonia. Il suo gruppo di ricerca è quello del Centro internazionale per lo studio dei papiri ercolanesi (Cispe).
La professoressa Nicolarsi è stata così intervistata da ‘La Repubblica’ sulla Villa dei Papiri e ha dichiarato che con le dovute cautele le ricerche di nuovi rotoli dovrebbero proseguire. Durante l’intervista ha dichiarato: “Mi sembra estremamente probabile che ci fossero altri rotoli nella Villa, che è stata solo parzialmente scavata. L’unico modo per scoprirlo è provarci! Naturalmente l’intervento è delicato e va ben programmato, ma credo che sia una strada assolutamente da percorrere”.
Sempre su ‘La Repubblica’, la ricercatrice italiana parla dell’importanza della biblioteca dei papiri e alla domanda del giornalista su cosa hanno di unico i rotoli ritrovati la Dottoressa Nicolarsi ha risposto: “La prima risposta che mi viene in mente è “tutto”. Le condizioni eccezionali di questi materiali, che il Vesuvio ha salvato dal sicuro deperimento organico a cui sarebbero andati incontro, ma ha anche carbonizzato, compresso, accartocciato. Il fatto che si tratti dell’unica biblioteca che ci è giunta dall’età romana.”
Papiri di Ercolano letti con l’Intelligenza Artificiale
Come già accennato la Villa dei Papiri di Ercolano quando è stata scoperta nel Settecento ha portato alla luce più di mille rotoli di papiro carbonizzati. Alcuni di questi sono andati perduti o perché erano stati ritenuti semplici pezzi di carbone o perché si è cercato di aprirli per leggerli e così sono andati distrutti. Solo agli inizi del 2024 grazie alle moderne tecnologie e all’aiuto dell’Intelligenza Artificiale tre giovani ragazzi del gruppo Vesuvius Challenge sono riusciti a vincere la sfida ed aggiudicarsi il premio di ben 700mila dollari.
Stando al regolamento i vincitori del concorso dovevano decifrare almeno quattro passaggi di 140 caratteri ciascuno. I tre ricercatori vincitori, Luke Farritor, Youssef Nader, Julian Schillinger hanno svolto il lavoro anche tramite l’AI. Il papiro, che si trovava a Parigi, infatti, prima ha subito una scansione 3D ottenuta mediante tomografia a raggi X e poi tramite speciali algoritmi di intelligenza artificiale sono state effettuate analisi per il rilevamento dell’inchiostro. In questo modo sono state decifrate tutte le 15 colonne di testo, per un totale di oltre 2.000 caratteri greci