Turista danneggia la Paolina Borghese di Canova per un selfie
Un turista austriaco si è seduto sulla scultura di Paolina Borghese realizzata da Antonio Canova per mettersi in posa per una foto, danneggiando l'opera
Un turista austriaco ha danneggiato la scultura di Paolina Borghese realizzata da Antonio Canova, conservata al museo Canova di Possagno, in provincia di Treviso. Il fatto è accaduto venerdì 31 luglio. L’uomo si è seduto sull’opera per mettersi in posa per una fotografia e, così facendo, le ha spezzato alcune dita del piede. Poi si sarebbe allontanato come se nulla fosse.
Sulla pagina Facebook del Museo Gypsotheca Antonio Canova è stato pubblicato un comunicato in cui si legge: “Un turista austriaco si è seduto sulla scultura di Paolina Bonaparte provocando la rottura di due dita del piede, allontanandosi poi frettolosamente dal Museo, senza denunciare il fatto“.
Il post del museo di Possagno sul danneggiamento della Paolina Borghese di Canova prosegue così: “Pochi minuti dopo i nostri Guardia sala hanno rilevato il danno dandone l’allarme. Subito è stata dichiarata la situazione di emergenza: dopo i rilievi effettuati dai Carabinieri della Stazione di Pieve del Grappa, ai quali sono state fornite tutte le informazioni in nostro possesso, oltre al filmato del nostro circuito interno di videosorveglianza, abbiamo lavorato di concerto con la nostra Soprintendenza e il Restauratore per mettere l’opera e i frammenti rinvenuti in sicurezza. In tal senso, nelle prossime settimane proseguiremo nel dialogo con le Istituzioni per il futuro intervento di restauro”.
La chiosa finale del comunicato pubblicato dal Museo Gypsotheca Antonio Canova su Facebook: “Ribadiamo che il nostro patrimonio deve essere tutelato: adottare un comportamento responsabile all’interno del Museo rispettando le opere e i beni in esso conservati non è solo un dovere civico, ma un segno di rispetto per ciò che testimonia la nostra storia e la nostra cultura e che va tramandato con orgoglio alle generazioni future”.
Anche Vittorio Sgarbi, che recentemente ha avuto un botta e risposta con il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini sui musei virtuali, ha commentato in una nota l’accaduto: “Dopo la riapertura dei musei, e tra questi il Museo Gipsoteca di Possagno, si registra un episodio clamoroso“. Sgarbi ha poi definito lo sfregio “inaccettabile” e ha chiesto “chiarezza e rigore alle forze dell’ordine e alla magistratura” al fine di individuare il responsabile e non consentirgli di “rimanere impunito e di rientrare in patria”. In un post su ‘Facebook’, Vittorio Sgarbi è tornato a commentare il fatto, utilizzando l’hashtag “#barbari“.