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I super tornelli in metro a Milano sono già un caso: la polemica

Sono appena stati installati, ed è già scattata la polemica: i super tornelli in metro a Milano sono davvero la soluzione contro i "furbetti"?

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Ha suscitato grande scalpore, in questi primi giorni dell’anno, l’installazione dei nuovi super tornelli in metro a Milano: si tratta di un’iniziativa voluta dal Comune e dalla ATM (Azienda Trasporti Milanese), per tentare di combattere lo spiacevole fenomeno del “salto della cavallina” che permette a fin troppi furbetti di evadere il pagamento del biglietto. Per il momento sono solo 4 i varchi dotati delle nuove barriere scorrevoli alte ben 2,30 metri, un esperimento a cui farà seguito – probabilmente – una diffusione più capillare su tutta la rete metropolitana della città. Ma la polemica è già scoppiata, e sia i cittadini che le forze politiche sono scisse in due fazioni.

I super tornelli a Milano: a cosa servono

Anno nuovo, grandi novità per i milanesi: lo scorso 2 gennaio, il Comune e l’ATM hanno installato i primi 4 super tornelli presso la stazione della metropolitana di San Donato. Si tratta di barriere scorrevoli alte 2,30 metri e posizionate praticamente a terra, in modo da impedire ai furbetti di scavalcarle o di passare al di sotto fin troppo agevolmente. Questa non è altro che una sperimentazione, e nelle prossime settimane i super tornelli dovrebbero essere installati in altre sei stazioni della metropolitana di Milano.

“I nuovi tornelli sono progettati per impedire di entrare e uscire senza pagare il biglietto. Sarà infatti impossibile scavalcare o passare sotto alla barriera” – aveva annunciato l’ATM in una nota. L’obiettivo? quello di ridurre l’evasione tariffaria – che tuttavia è già ampiamente scesa negli ultimi periodi, arrivando a poco più del 2% (dopo picchi del 4%). Un’iniziativa di questo tipo, in una città come Milano, non poteva che scatenare numerose polemiche, per i più disparati motivi.

Le polemiche sui super tornelli

C’è chi non ha apprezzato affatto il tipo di comunicazione, considerata fin troppo eccessiva: “Mi rendo conto che è un provvedimento sensato, ma tutta questa esaltazione portata avanti sui social del sindaco mi è sembrata esagerata, considerando che l’evasione è scesa al 2%” – ha affermato lo scrittore Jonathan Bazzi in un’intervista al Corriere della Sera. Dello stesso parere sono moltissimi cittadini, che hanno rinfocolato la polemica sui social. In tanti hanno fatto notare, ad esempio, che sarebbe giusto fare corretta informazione anche sulla possibilità di acquistare un abbonamento annuale a prezzo super ridotto, se si è disoccupati o se si ha un ISEE particolarmente basso.

Non tutti sono infatti “furbetti”: c’è chi il biglietto non riesce proprio a permetterselo, e sapere di aver diritto ad un abbonamento che costa appena 50 euro l’anno potrebbe disincentivare l’uso dei mezzi pubblici a sbafo – considerando anche che una singola multa coprirebbe praticamente il prezzo annuale dell’abbonamento. Naturalmente, non mancano le voci a favore di questa nuova misura, seppur considerata un “fallimento” dal punto di vista della civiltà. C’è davvero bisogno di mettere barriere sempre più alte per far sì che tutti si comportino in maniera corretta?

Il problema, tuttavia, è che la misura non si sta rivelando affatto sufficiente a contrastare l’evasione. Come si dice, fatta la legge trovato l’inganno: basta semplicemente accodarsi ad una persona munita di biglietto e affrettarsi a passare i tornelli subito dopo di essa. Le barriere si chiudono dopo 2 o 3 secondi, abbastanza per permettere il passaggio di due persone (al massimo si rischia di dover prendere una leggera spallata). E l’installazione di un sistema sonoro che avvisa se una seconda persona ha passato i tornelli non è affatto un dissuasore, considerando il caos che c’è in stazione durante le ore di punta.

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