Siccità al Lago di Garda, mai così basso da 70 anni: la polemica
La siccità non smette di preoccupare: il Lago di Garda non è mai stato così basso negli ultimi 70 anni. Ma scatta la protesta degli albergatori
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Lago di Garda, isole in secca
Il Lago di Garda non è mai stato così basso: lo rivela l'ultima osservazione del satellite Sentinel-2, attivo nell'ambito del programma Copernicus per tenere sotto controllo i livelli di siccità in Europa.
Siccità, livelli allarmanti
La scorsa settimana, il lago ha raggiunto il livello di 45,8 centimetri sopra lo zero idrometrico. Non succedeva dal 1953: negli ultimi settant'anni, il livello medio era di 109 centimetri.
L’istmo dell’isola dei Conigli
Sono già diversi mesi che il lago sta soffrendo per la siccità. Basti pensare che lo scorso febbraio è ricomparso l'istmo che collega la terraferma alla piccola isola dei Conigli.
Le piogge degli ultimi giorni hanno mitigato leggermente la situazione: il fiume Sarca ha aumentato la sua portata e il livello dell'acqua lungo le sponde del Lago di Garda si è rialzato sino a circa 50 centimetri sopra lo zero idrometrico. Quel tanto che basta a far scomparire di nuovo la passerella che porta all'isola dei Conigli.
Il problema delle piogge
Per il Lago di Garda e le sue sponde il problema comunque rimane, ed è strettamente legato alla scarsità di precipitazioni e alle temperature sopra la media stagionale, come rivela anche l'ultimo rapporto di Copernicus, intitolato "European State of the Climate".
Il report sui cambiamenti climatici
L'Europa è il continente che si sta scaldando con più rapidità, come ci ha dimostrato l'estate 2022: è stata la più calda mai registrata finora. E c'è il rischio che la prossima non sia da meno. Le acque che si ritirano dalle sponde del Lago di Garda sono un segnale d'allarme.
I controlli sul Lago di Garda
Il Lago di Garda viene strettamente monitorato, perché considerato l'emblema della siccità: il programma Copernicus lo usa come "cartina al tornasole" per i cambiamenti climatici, seguendo attentamente il livello delle sue acque.
L’allarme degli esperti
"L'attuale capacità del Lago di Garda mette a rischio la sua capacità di sostenere l'agricoltura, le comunità locali, il turismo e la navigazione" - affermano gli esperti di Copernicus, preoccupati per gli attuali livelli d'acqua.
L’arrivo del commissario straordinario
Il governo ha dunque deciso di nominare un commissario straordinario nazionale (in carica fino al 31 dicembre 2023) per agire sulle aree territoriali a rischio elevato, tra cui proprio il Lago di Garda.
La situazione idrica in Lombardia è allarmante: fiumi e laghi sono in secca, continuando a ritirarsi a livelli preoccupanti a causa della carenza di piogge e delle limitate precipitazioni nevose che hanno caratterizzato la stagione invernale alpina. Emblematico è il caso del Lago di Garda, che non si presentava così basso da ben 70 anni. Le immagini, d’altra parte, non lasciano ombra di dubbio, così come i report degli esperti. Ma gli albergatori protestano: questo allarmismo non giova alla reputazione turistica del lago, e rischia di creare grossi problemi al comparto.
“Basta fare e farci del male da soli sul tema della siccità e della crisi idrica sul Lago di Garda” – si legge nell’appello diffuso da Federalberghi Brescia, Federalberghi Garda Veneto e Associazione Albergatori e Imprese Turistiche della Provincia di Trento nei giorni scorsi – “Da 6 mesi a questa parte assistiamo a un fiorire pressoché continuo di articoli, interviste, dichiarazioni e in generale un’intera comunicazione che punta sempre più volentieri sull’emergenza e la crisi“.
Il messaggio degli albergatori non è certo volto a sminuire una situazione che, come è ormai ben nota a tutti, di normale non ha nulla. “Siamo ben consapevoli che il problema esista e ne sono informati anche la politica e gli organi preposti, ma la sua narrazione va certamente cambiata e ridimensionata”. L’obiettivo è infatti quello di “evitare fake news, inutili allarmismi e soprattutto un notevole danno di immagine per tutta la destinazione”, che avrebbe grandi ripercussioni sull’economia locale.
La protesta arriva tuttavia in un momento in cui davvero non si può chiudere gli occhi: il fiume Po è in secca da mesi, e i laghi della Lombardia non ricevono acqua a sufficienza dagli immissari che provengono dalle montagne circostanti, dal momento che quest’inverno la neve è stata molto scarsa. La morsa della siccità, come principale conseguenza dei cambiamenti climatici, non si allenta e lascia presagire un’estate drammatica.