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Meteorite scoperto in Italia: è uno dei più rari al mondo

È una piccola sfera che contiene materiali disposti secondo una simmetria proibita in natura: scoperto in Italia il meteorite più raro del mondo

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La caccia ai frammenti di meteorite che precipitano sulla Terra è sempre molto avvincente: l’idea di poter trovare pezzetti di roccia provenienti dallo spazio appassiona migliaia di persone in tutto il mondo. A volte, questa ricerca si trasforma in qualcosa di ancora più sorprendente. Alcuni astrofili italiani hanno infatti appena ritrovato un frammento del meteorite più raro di sempre.

La scoperta del rarissimo meteorite

Capita abbastanza frequentemente che un meteorite attraversi i nostri cieli, sfrecciando come una palla di fuoco dopo essersi incendiato a causa dell’attrito con l’atmosfera terrestre. Questi corpi celesti sono solitamente di piccole dimensioni, e alcuni loro frammenti – quasi mai pericolosi – raggiungono la Terra e si confondono con pietre e sassi di qualsiasi tipo.

Per questo motivo, molti appassionati di astronomia in tutto il mondo vanno a caccia, soprattutto nei dintorni di un avvistamento meteorico, nella speranza di ritrovare qualcuno di questi frammenti spaziali. I più attrezzati sono in grado di raccogliere anche quelli più piccoli, grazie a strumenti particolari: è proprio ciò che è accaduto sul monte Gariglione, in Calabria, dove un collezionista è rimasto colpito dall’insolita lucentezza di una minuscola pietruzza.

Il meteorite è stato poi spedito all’Università di Bari per alcune analisi, condotte in collaborazione con l’Università di Firenze e l’Agenzia Spaziale Italiana. Ne è emerso qualcosa di sorprendente: innanzitutto il frammento è risultato contenere una rarissima lega di alluminio e rame, inoltre i suoi materiali sono disposti secondo una simmetria proibita. Insomma, siamo di fronte ad un quasicristallo.

Che cos’è un quasicristallo

La scoperta, descritta in uno studio pubblicato su ‘Communications Earth & Environment’, riporta l’attenzione sui quasicristalli, elementi rarissimi e ricchi di fascino. Si tratta infatti di solidi con distribuzioni simmetriche vietate in natura per i cristalli: per questo motivo vengono solitamente sintetizzati in laboratorio e poi usati per vari scopi industriali.

Negli ultimi anni, tuttavia, è stato scoperto che i quasicristalli possono formarsi anche in maniera naturale, probabilmente a seguito di impatti ad altissima velocità – come avviene nello spazio. Il primo ritrovamento di questo tipo risale al 2011, quando gli scienziati hanno potuto studiare dei frammenti provenienti dal meteorite Khatyrka, durante una missione nell’estremo oriente della Russia.

Questo è dunque il secondo caso al mondo di ritrovamento di un quasicristallo di origine naturale, cosa che fa del frammento di meteorite una scoperta rarissima. Senza contare che è anche il terzo mai rinvenuto a contenere leghe metalliche di alluminio e rame. Insomma, siamo davanti a qualcosa di davvero sorprendente, che ha lasciato di stucco anche gli scienziati.

A dare qualche informazione in più è Luca Bindi, professore di mineralogia presso l’Università di Firenze: “I quasicristalli sono materiali in cui gli atomi sono disposti come in un mosaico, in modelli regolari ma che non si ripetono mai nello stesso modo, diversamente da quello che succede nei cristalli ordinari” – si legge su ‘TgCom24’.

“Fu Dan Shechtman, poi premiato nel 2011 con un Nobel per le sue scoperte, a studiarne negli anni ’80 la struttura, che li rende preziosi anche per applicazioni in vari settori industriali. Quindici anni fa, fui proprio io a scoprire che tale materiale esisteva anche in natura, grazie all’individuazione del primo quasicristallo in un campione appartenente al meteorite Khatryka”.

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