Lo sciacallo dorato è tornato in Italia: è pericoloso per l'uomo?
In Italia sono sempre più in aumentato gli avvistamenti dello sciacallo dorato, una specie di canide selvatico. Ecco cosa si sa su questo mammifero
Lo sciacallo dorato, un esemplare di canide asiatico selvatico, è sempre più presente nel territorio italiano. La sua esistenza non solo turba i cittadini ma spaventa molto gli allevatori che sono preoccupati per il bestiame.
La presenza in Italia dello sciacallo dorato
Lo sciacallo dorato è un canide lupino di medie dimensioni che era generalmente molto diffuso in Asia Minore, Medio Oriente, Asia sud-orientale ed Europa sud-orientale e centrale. La sua presenza, però, ora si registra anche in Italia in numeri sempre più alti. A guardalo questo mammifero assomiglia ad un incrocio tra una volpe ed un piccolo lupo ed è definito dagli esperti come “molto adattabile” e in grado di sfruttare numerose fonti di cibo. Le prime tracce di esemplari di sciacallo dorato sono state registrate in Veneto e Friuli-Venezia Giulia negli anni Ottanta dove erano stati segnalati pochi esemplari che provenivano molto probabilmente dai Balcani.
Con il tempo la presenza di questa specie in Europa occidentale, e in particolare nella nostra penisola, si è sempre più diffusa al nord sia nei pressi delle cittadine di pianura sia nelle vallate prealpine e alpine. Segnalazioni della presenza sono avvenute anche in Piemonte e Valle d’Aosta. Prima, nel 2020, uno sciacallo dorato è stato avvistato nel Parco del Po, nella zona di Pontestura, in Piemonte. Quello si è pensato a lungo fosse stato l’avvistamento più a ovest d’Italia. Poi dal 2021 lo sciacallo dorato è stato riconosciuto diverse volte in Valle d’Aosta tanto che la regione ha inserito la specie nell’elenco dei predatori potenzialmente pericolosi per il patrimonio zootecnico della regione. Inoltre, il mammifero è stato avvistato lungo l’Appennino e dal 2022 è stata ufficialmente accertata la presenza dello sciacallo dorato europeo (Canis aureus moreoticus) all’interno del Parco nazionale del Circeo. Lì, infatti, è stato immortalato da una fototrappola.
Lo sciacallo dorato è pericoloso per l’uomo o per il bestiame?
Non solo il lupo e l’orso, quindi, anche lo sciacallo dorato è sempre più diffuso in Italia e ciò conferma la straordinaria capacità degli animali di adattarsi a nuovi habitat. Dagli inizi del 2024 la sua esistenza nelle zone del nord-est è sempre più diffusa tanto che gli abitanti di alcuni paesi ai confini con la Slovenia si sono detti spaventati. Come accennato, questo canide selvatico, infatti, è un predatore “opportunista” e sa sfruttare a proprio vantaggio molto di quello che un territorio offre: dalla frutta caduta dagli alberi agli scarti alimentari presenti dei bidoni dell’immondizia o nelle discariche. Spesso è stato confuso con un lupo di piccola taglia ma in realtà lo sciacallo dorato non è solo più snello ma anche un muso più stretto e lungo e una coda più corta.
Nicola Bressi, naturalista e zoologo del Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, sta studiando la presenza di questo mammifero in Italia. Per i suoi approfondimenti si è confrontato anche con altri esperti ed esponenti del settore ed è stato intervistato da ‘La Repubblica’ dove ha definito questo animale come: “Tra le specie più opportuniste in natura: il suo obiettivo è ottenere il massimo del risultato, con il minimo sforzo”. L’esperto ha inoltre dichiarato che lo sciacallo non è pericoloso per l’uomo e i rarissimi casi di aggressività riguardano condotte inadeguate da parte delle persone. Per quanto riguarda il bestiame Bressi ha spiegato sempre a ‘La Repubblica’: “Ci sono casi di predazione del bestiame, c’è motivo di credere che stia imparando ad approfittarsi di galline, oche e conigli, quando non custoditi, e di asini, giovani puledri e pecore, esemplari anziani o debilitati. Non interviene dove ci sono cani da guardiania o recinzioni ben saldate. Ma quel che dobbiamo capire è che dove c’è lo sciacallo, allevare allo stato brado presenta dei rischi”.