Roma, metro piazza Venezia: l'archeostazione più bella al mondo
La nuova fermata Venezia della linea C di Roma sarà un vero e proprio museo aperto al pubblico: scopriamo l'archeostazione più bella al mondo
Sono in fase di avanzamento i lavori della stazione Venezia della linea C della metropolitana di Roma, che attraversa la parte sud-orientale della città: il cantiere, aperto lo scorso giugno, è in pieno fermento al di sotto della splendida piazza capitolina su cui si affaccia l’imponente Vittoriano. Quella che è in costruzione, tuttavia, non è una normale fermata della metropolitana. Si tratta di un’archeostazione, probabilmente la più bella al mondo. Diventerà infatti un vero e proprio museo aperto al pubblico, visitabile in qualunque momento della giornata. Scopriamo qualcosa in più.
Il progetto della stazione Venezia a Roma
La linea C della metropolitana di Roma, il cui primo tratto è stato inaugurato nel 2014, è ancora in piena costruzione. Al momento, gran parte dei lavori è concentrata al di sotto di piazza Venezia, dove verrà realizzata l’omonima stazione. Si tratta di uno snodo fondamentale, che permetterà di collegare alla linea metropolitana tre importanti luoghi turistici e culturali: stiamo parlando di Palazzo Venezia, del Vittoriano e dell’area archeologica dei Fori Imperiali, ciascuno dei quali avrà il proprio accesso dedicato.
La stazione Venezia sarà inoltre punto di scambio per altre linee metropolitane – in particolare con la linea A San Giovanni e Ottaviano, la linea B Colosseo e le linee FL1/FL3 – Pigneto. Sono dunque lavori importanti per la mobilità in una delle città più belle (e caotiche) del mondo: secondo gli esperti, sarà un capolavoro di innovazione, sostenibilità e cultura. Sì, perché quella in progetto è nientemeno che un’archeostazione, la quale diventerà un vero e proprio museo da visitare.
Come sarà l’archeostazione di piazza Venezia
Gli scavi di piazza Venezia raggiungeranno la notevole profondità di 85 metri per la costruzione dei muri perimetrali di contenimento, ma la stazione sarà profonda “solamente” 45 metri e suddivisa in 8 livelli interrati, ciascuno di 4.500 metri quadrati. Nel corso delle indagini preliminari, gli archeologi hanno scoperto la presenza di numerosi resti di antichi edifici, che naturalmente verranno preservati durante i lavori. La linea C della metropolitana di Roma, infatti, incrocia quella che fu in passato la famosa Via Flaminia, la prima – e per lungo tempo unica – strada di collegamento tra la capitale e il nord Italia.
Gli esperti lavoreranno dunque attivamente per evitare di danneggiare le preziose testimonianze archeologiche: è prevista la loro temporanea rimozione per poter effettuare gli scavi in sicurezza, e poi il riposizionamento nel luogo esatto del loro ritrovamento. L’archeostazione sarà così un museo ad accesso libero, dove poter ammirare queste nuove scoperte del passato. I resti verranno protetti da robuste teche di vetro, attorno alle quali scorrerà normalmente il flusso di passeggeri diretti verso i binari o le tre uscite della stazione metropolitana.
Tra gli altri ritrovamenti avvenuti durante gli scavi, particolare rilievo ha quello delle tre aule rettangolari dell’Auditorium di Adriano. Sono i resti di ampi edifici in laterizio, con gradinate sui due lati lunghi e uno spazio centrale libero, pavimentato con grandi lastre in granito grigio e in marmo giallo. La struttura nella sua interezza ricorda quella dell’Athenaeum voluto proprio da Adriano ad Atene, e fa parte di un più vasto complesso urbanistico che doveva dare lustro alla vita culturale della città di Roma.