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Invasione di specie aliene a Roma: cosa sta succedendo

Le specie aliene hanno invaso Roma: dalle sponde del Tevere a Villa Pamphilj, la Capitale è il regno di animali, insetti e piante non autoctone

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A Roma torna d’attualità il tema legato alle specie aliene che vivono tra le sponde del Tevere e i principali parchi cittadini come Villa Pamphilj: negli ultimi anni è aumentato il numero di animali e insetti non autoctoni che si sono stabiliti nella Capitale.

Roma, invasione di specie aliene

Le sponde del Tevere, per esempio, sono diventate il rifugio di intere famiglie di nutrie, dei roditori oversize che hanno un aspetto simile a quello dei ratti. Nella Capitale sono state avvistate anche diverse testuggini d’acqua americane, quelle che una volta si vedevano solo nei luna park.

Tra le testuggini è possibile trovare anche degli esemplari pericolosi, basti pensare alla tartaruga azzannatrice avvistata a due passi da Roma durante il mese di maggio del 2023. Questo animale è stato inserito tra le specie considerate pericolose per la salute e la pubblica incolumità: oltre a essere caratterizzata da una velocità straordinaria per una testuggine, è capace di dare dei morsi molto profondi e potenti, molto pericolosi per l’uomo.

A Villa Pamphilj, uno dei parchi più belli di Roma, vivono diverse specie aliene, a cominciare dagli uccelli: anatra mandarina, anatra sposa, parrocchetto dal collare e pappagallo monaco. Tra i mammiferi si contano la nutria proveniente dal Sud America e il ratto di provenienza asiatica. Per quanto riguarda i rettili, invece, a Villa Pamphilj hanno trovato dimora la testuggine americana e l’apalone spinifera (nella foto in copertina).

Il bioblitz nella Riserva Naturale di Monte Mario, guidato dagli esperti del progetto europeo Life Asap e risalente al 2019, aveva individuato la presenza di 398 specie aliene a Roma tra animali e vegetali: si tratta del 57% delle oltre 696 specie aliene rilevate in tutta la regione Lazio.

Sempre nel 2019 A Roma erano state segnalate 6 specie di Rilevanza Unionale, delle specie autoctone invasive che non possono essere commercializzate e nemmeno rilasciate in natura. Tra le specie aliene della Capitale, 5 sono animali ormai stabilizzati: nutria, tartaruga palustre americana, gambero rosso della Louisiana, tamia siberiano e Pseudorasbora. Nell’area urbana di Roma, inoltre, ci sono quasi 100 specie alloctone rinvenute in modo occasionale che non sono state conteggiate.

I danni causati dalle specie aliene

Il problema relativo agli animali, agli insetti e alle piante non autoctone non riguarda solo Roma ma anche tutta l’Italia, basti pensare che nel mare di Napoli sono spuntate 47 specie aliene. Le città rappresentano ambienti particolarmente vulnerabili all’introduzione e alla diffusione di queste specie che comporta problemi di tipo ambientale ma anche economico e sociale.

La presenza di specie aliene è una grande minaccia per la biodiversità di tutto il territorio italiano: quelle che un tempo venivano considerate come specie esotiche, oggi hanno un impatto sull’ecosistema urbano. Secondo gli esperti il fenomeno va preso in grande considerazione per evitare conseguenze preoccupanti.

Oltre agli animali, vanno tenute d’occhio anche le specie aliene vegetali che rappresentano una minaccia concreta per le piante autoctone e sono responsabili di danni ai monumenti e ai beni culturali. Da considerare, inoltre, gli impatti di tipo sanitario, come le reazioni allergiche prodotte dal contatto diretto con determinate piante e anche la trasmissione di malattie all’uomo.

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