Riservisti militari, "10mila richiamati in caso di emergenza"
Riservisti militari, si sta lavorando a una proposta di legge che porterebbe a 10mila richiami in Italia in caso di emergenza: ecco cosa dice il testo
Nel pieno della crisi in Medio Oriente tra Israele e Iran, in Italia si sta lavorando a un disegno di legge che istituisca la riserva militare in caso di emergenza.
Riservisti militari in Italia, proposta richiami in caso di emergenza
Nino Minardo, Presidente della Commissione Difesa della Camera, ha annunciato la volontà di dare vita un disegno di legge sul modello dell’Austria, fissando per la giornata di martedì 8 luglio 2025 l’inizio dei lavori.
“La presente proposta di legge intende disciplinare – si legge nel testo della proposta di Minardo riportato da ‘Repubblica’ – promuovere e quindi istituire, nell’ambito delle Forze armate, un bacino di 10.000 unità di personale militare da destinare a riserva ausiliaria dello Stato. Tale riserva di posti consentirebbe di selezionare, su base volontaria, personale già formato e addestrato dalle Forze armate, di fatto idoneo a essere utilmente e rapidamente mobilitato in caso di urgente necessità. La nuova riserva ausiliaria delle Forze armate sarebbe composta da ex militari, cessati senza demerito dal servizio, che prestano la loro attività, su base volontaria, come riservisti per cinque anni a decorrere dal congedo, prolungabili mediante successivi rinnovi”.
Minardo ha inoltre spiegato che “l’appartenenza alla riserva ausiliaria comporta una serie di doveri a carico dell’ex militare che ne fa parte come volontario. Questi è tenuto a garantire la propria reperibilità, comunicando tempestivamente all’autorità militare ogni eventuale cambio di domicilio, deve sottoporsi annualmente all’accertamento del possesso dei requisiti psico-fisici necessari per il richiamo in servizio e frequentare corsi, di durata non inferiore a due settimane all’anno, per l’addestramento, l’aggiornamento e il mantenimento delle qualifiche acquisite nel corso del servizio”.
Qualora la proposta di legge passasse, il Governo potrebbe “mobilitare la riserva ausiliaria in tempo di guerra o di grave crisi internazionale o in situazioni di grave crisi suscettibili di ripercuotersi sulla sicurezza dello Stato ovvero per la difesa dei confini nazionali o per attività complementari, logistiche e di cooperazione civile-militare”.
Da dove si attingerebbe per la forza militare
La proposta di legge serve per istituire una riserva ausiliaria dello Stato composta da un massimo 10.000 unità ripartite in nuclei operativi a livello regionale e sotto le dipendenze delle varie autorità militari.
Per i riservisti si andrebbe ad attingere esclusivamente dal bacino dei cittadini italiani che hanno già prestato servizio come Volontari in ferma triennale (VFT) oppure Volontari in ferma iniziale (VFI) attualmente in congedo: questo consentirebbe di selezionare, su base volontaria, personale già formato e addestrato.
La nuova proposta di legge di Minardo si aggiunge a quella già presentata in precedenza da Stefano Graziano, deputato e componente Pd della Commissione Difesa. Mainardo, a tal proposito, ha dichiarato: “Abbiamo due proposte di legge all’esame, una a mia firma e una del collega Graziano, entrambe incentrate sul tema della riserva militare. Si tratta di un argomento che abbiamo approfondito anche attraverso il confronto con le esperienze di altri Paesi. Ritengo che i tempi siano maturi per avviare un serio dibattito su questo strumento, ritenuto da più parti indispensabile per rispondere alle esigenze strategiche del nostro Paese”.
Stefano Graziano ha però sottolineato le differenze tra le due proposte di legge: “La nostra proposta di legge è profondamente diversa da quella presentata dal presidente della Commissione Difesa della Camera, Nino Minardo, che prevede esplicitamente il possibile utilizzo della riserva in caso di guerra”.