Riforma del catasto, tasse a rischio aumento da Roma a Milano
Analisi del Centro Studi della Cisl su come può variare la pressione fiscale in 6 città d'Italia in caso di via libera alla Riforma del Catasto
La riforma del catasto è un tema molto dibattuto in questi giorni all’interno del panorama politico italiano. Diversi studi hanno mostrato se e come aumenterebbe la pressione fiscale (in ogni caso non prima del 2026) applicando le aliquote attuali ai valori di mercato degli immobili. Tutte le analisi concordano su un punto: il maggiore gap tra prezzi di mercato e valori fiscali riguarda gli immobili situati in una posizione centrale o di pregio, in particolar modo se di antica costruzione.
In questo contesto si inserisce un’elaborazione effettuata dal Centro Studi della Cisl, che ha preso in considerazione 6 grandi città italiane. Nota bene: tutte le analisi fanno riferimento a dati medi indicativi. Solo il confronto sul singolo immobile può fornire un’idea più precisa sullo scenario futuro che si andrà a delineare. Inoltre, al momento, non c’è chiarezza sui dati di mercato e i correttivi che saranno adottati.
Riforma del catasto: lo scenario a Roma
L’analisi del Centro Studi della Cisl, riportata dal ‘Corriere della Sera’, ha preso in considerazione, innanzitutto, un immobile in centro città a Roma dal valore di 950 mila euro e con un imponibile Imu attualmente pari a 625 mila euro. Con le aliquote attuali (1,14%, la maggiore possibile) l’abitazione paga 7.125 euro di Imu in caso di seconda casa. Con la riforma del catasto si passerebbe a 10.843 euro (aumento del 52%).
Nella periferia di Roma, l’incremento percentuale dell’imponibile Imu stimato dalla Cisl è pari al 17,6%. Il ‘Corriere della Sera’, però, precisa che il valore di mercato considerato, 346.800 euro, appare decisamente alto, soprattutto se per periferia si intendono le aree al di fuori del Grande Raccordo Anulare.
Riforma del catasto: lo scenario a Milano
A Milano il Centro Studi della Cisl prevede aumenti fino al 151%. In particolare, nel centro di Milano, dove l’immobile considerato vale 923.550 euro, la differenza con l’imponibile Imu è pari al 151,2%. Il passaggio comporterebbe un aumento dell’Imu da 4.192 euro a 10.528. In periferia, invece, l’aumento calcolato supera l’87%.
Proprio in riferimento a Milano, il ‘Corriere della Sera’ ha proposto un’ulteriore analisi che prende in considerazione i diversi quartieri meneghini: i maggiori aumenti sono previsti nelle zone di Piola/Città Studi e Brera, rispettivamente +267% e +193% per gli immobili presi in considerazione.
Riforma del catasto: lo scenario a Napoli
Secondo l’analisi del Centro Studi della Cisl, a Napoli si rischiano aumenti del 119% per quanto riguarda gli immobili in centro città e del 59,8% in periferia.
Riforma del catasto: lo scenario a Bologna
In caso di via libera alla riforma del catasto, il Centro Studi della Cisl prevede un aumento del 55% anche a Bologna. ma solo per gli immobili in centro città.
Riforma del catasto: lo scenario a Bari
Aumenti fino a quasi il 33% a Bari: dall’analisi del Centro Studi della Cisl è infatti emersa una differenza tra valore di mercato e imponibile Imu del 32,7% in centro e del 23,7% in periferia.
Riforma del catasto: lo scenario a Genova
Lo scenario “migliore” ipotizzato dal Centro Studi della Cisl è quello di Genova: nella città ligure si prevede un aumento “solo” del 27,7% in centro città e del 12,2% in periferia.