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Ecco Riccardo Canella il cuoco del futuro

Lo chef padovano studia i piatti che saranno portati in tavola al Noma, il ristorante più premiato del mondo

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Ritrovarsi a soli 34 anni tra i migliori cuochi del mondo: è la storia di Riccardo Canella, padovano doc e tra gli chef di punta del ristorante più premiato del globo.

Classe 1985, Riccardo svolge un ruolo molto particolare al “Noma“, ristorante di Copenaghen eletto per quattro volte il migliore al mondo dalla prestigiosa classifica The World’s 50 Best Restaurants. Il giovane padovano è infatti incaricato di trovare i “piatti del futuro” che verranno serviti nel menù se superano la selezione. Un’impresa tutt’altro che semplice se si considera che su 18 portate presenti sulla carta del Noma ogni anno vengono scartate 1500 idee.

Quello di Canella, ragazzo prodigio diventato in soli sei mesi sous chef di Redzepi e suo braccio destro nel ristorante di Tokyo, è un lavoro di costante ricerca tra ingredienti stagionali ed ecosostenibili. Ma prima di arrivare a ricoprire un ruolo di tale prestigio, come tutti i migliori cuochi, ha dovuto affrontare una dura gavetta.

Il giovane chef ha infatti messo piede in cucina per la prima volta a soli 17 anni, e si è formato seguendo i consigli del maestro pasticcere Luigi Biasetto e Massimiliano Alajmo. Canella si definisce un cuoco “della vecchia scuola“, che mette al centro della sua cucina ancora la padella e le tecniche di cottura. Non a caso, appena arrivato al Noma, ha stupito tutti con un piatto che più tradizionale non si può: il ragù.

«Per me la cucina migliore del mondo è quella italiana» sottolinea il cuoco, che sogna di tornare in Italia per aprire nel 2020 un suo ristorante. La sua attività, ad ogni modo, non sarà solo uno spazio in cui consumare piatti all’avanguardia, ma anche un luogo in cui vigerà rispetto assoluto per i più giovani dietro ai fornelli. «Quando sono arrivato 17 anni fa nessuno ti dava una mano e le offese non finivano più. Non è più accettabile non essere pagati per il lavoro. È arrivato il momento di cambiare» ha ribadito il giovane chef dal palco della rassegna Foodexp sui luoghi e i cuochi che cambiano il mondo, in scena a Lecce. Approfittando di questa importante vetrina, Riccardo Canella ha lanciato il suo monito per il futuro: «L’era del bullismo è finita, bisogna creare realtà che durano nel tempo». Speriamo che qualcuno lo ascolti.

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