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Qualità dell'aria in Europa: città migliori e peggiori d'Italia

Qualità dell'aria in Europa, le città migliori e peggiori del Vecchio Continente secondo il monitoraggio dell'Agenzia Europea per l'Ambiente

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

L’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) ha pubblicato l’analisi sui dati relativi alla qualità dell’aria nel Vecchio Continente, prendendo in considerazione il 2022 e il 2023.

In base all’analisi è emerso che la qualità dell’aria in Europa continua a migliorare, ma in molte aree, soprattutto nelle grandi città, l’inquinamento atmosferico tende a restare al di sopra dei livelli di sicurezza raccomandati.

Sul sito ufficiale dell’European Enviroment Agency si legge: “Quasi tutti gli europei (il 96%) che vivono nelle città sono esposti a concentrazioni di particolato fine PM2,5 che sono al di sopra del livello di riferimento dell’OMS”.

Il particolato fine (PM 2,5) è l’inquinante atmosferico che causa i maggiori impatti negativi sulla salute delle persone: le particelle provengono prevalentemente dai combustibili solidi utilizzati per il riscaldamento domestico, per le attività industriali e per il trasporto stradale.

Il piano d’azione per l’inquinamento zero del Green Deal europeo ha stabilito come obiettivo per il 2030 quello di ridurre di almeno il 55% i decessi prematuri causati dal particolato fine rispetto ai livelli del 2005. All’inizio del 2024 le principali istituzioni dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo su una proposta avanzata per aggiornare le direttive sulla qualità dell’aria con l’obiettivo di allineare gli standard di qualità dell’UE ai livelli di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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