A Pompei trovata l'antenata della pizza: com'era 2mila anni fa
Dai nuovi scavi della Regio IX, a Pompei, è emerso un affresco raffigurante quella che sembra essere un’antenata della pizza: la scoperta
Nel corso dei nuovi scavi della Regio IX, a Pompei, è stato rinvenuto un affresco che sembra rappresentare una sorta di “antenato della pizza”: il dipinto, che colpisce anche per la notevole qualità dell’esecuzione, raffigura una natura morta in cui si vede distintamente una focaccia di forma piatta condita con vari frutti.
Oltre al melograno e a quello che sembra un dattero, la focaccia raffigurata nell’affresco appena scoperto ospita un condimento che potrebbe essere un antico tipo di pesto.
Pompei, scoperta in un affresco l’antenata della pizza
Quella raffigurata nel dipinto appena rinvenuto nell’Insula 10 della Regio IX, a Pompei, non può essere una pizza, poiché duemila anni fa mancavano pomodoro e mozzarella, gli ingredienti fondamentali da cui nasce la Pizza Napoletana, Specialità Tradizionale Garantita (STG) e patrimonio dell’Umanità Unesco.
È però inevitabile, confermano gli archeologi del Parco, pensare alla pizza guardando la focaccia piatta raffigurata nell’affresco emerso dai nuovi scavi.
Il dipinto raffigura una natura morta con un calice di vino posato su un vassoio in argento e, accanto ad esso, quella che gli archeologi definiscono “una focaccia di forma piatta che funge da supporto per frutti vari (individuabili un melograno e forse un dattero), condita con spezie o forse piuttosto con un tipo di pesto (moretum in latino), indicato da puntini color giallastro e ocra”.
Sullo stesso vassoio sono presenti “frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, accanto a datteri e melograni”: si tratta, spiegano gli esperti, di doni che venivano anticamente offerti agli ospiti e che venivano raffigurati in quello che è diventato un vero e proprio genere di dipinti a parte, conosciuto come xenia.
Continua la scoperta dei tesori perduti della Regio IX
L’affresco, che come si legge in una nota del Parco “colpisce anche per la sua notevole qualità di esecuzione”, è stato scoperto nell’atrio di una casa dell’Insula 10 della Regio IX, che era stata parzialmente scavata più di cent’anni fa e le cui indagini sono riprese nel gennaio 2023.
Il nuovo scavo riguarda l’ambiente a cui era annesso un antico panificio in cui sono recentemente venuti alla luce altri affreschi e i resti di tre vittime dell’eruzione, che trovarono la morte nei locali in cui avevano cercato riparo a causa del crollo del solaio dell’edificio.
Le strutture già scavate tra il 1888 ed il 1891, parzialmente a vista, facevano supporre la presenza di un atrio, posto tra il settore produttivo del forno e gli altri ambienti della casa: come risultato dai nuovi scavi, anche qui le coperture crollarono.
I nuovi scavi interessano un’area di circa 3.200 mq, quasi un intero isolato della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e che è ancora in parte da scoprire: ci sono circa 22 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto cenere e lapilli, quasi un terzo dell’antica città di Pompei.
Zuchtriegel: la pizza e i pasti frugali di Pompei
“Oltre all’identificazione precisa dei cibi rappresentati”, spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, “ritroviamo in questo affresco alcuni temi della tradizione ellenistica”, come il contrasto tra un pasto frugale e il lusso dei vassoi d’argento delle rappresentazioni artistiche.
“Come non pensare, a tal proposito, alla pizza”, prosegue Zuchtriegel, “anch’essa nata come un piatto ‘povero’ nell’Italia meridionale, che ormai ha conquistato il mondo e viene servito anche in ristoranti stellati”.
Grande soddisfazione per la nuova scoperta è espressa anche dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “Pompei non finisce mai di stupire”, ha dichiarato il Ministro, “è uno scrigno che rivela sempre nuovi tesori”.
Sangiuliano ha inoltre ricordato che “la tutela e lo sviluppo del patrimonio, in ossequio all’art. 9 della Costituzione, sono una priorità assoluta”, confermando l’avvio di nuove iniziative che seguiranno la chiusura del Grande Progetto Pompei.