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Perché nessuno vuole la casa di Raffaella Carrà (secondo Magalli)

Magalli racconta aneddoti su Raffaella Carrà e spiega perché la sua lussuosa casa di Vigna Clara, tra eleganza e unicità, non trova ancora acquirenti

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

La casa romana di Raffaella Carrà, icona della televisione italiana, continua a suscitare curiosità, ma sembra ancora lontana dal trovare un acquirente. Situata nel cuore di Roma Nord, la proprietà riflette lo stile eclettico e raffinato dell’artista. Come riportato da Giancarlo Magalli, ci sarebbero alcuni motivi peculiari dietro la difficoltà nella vendita.

Perché nessuno vuole comprare la casa di Raffaella Carrà

Magalli, intervenuto all’evento ‘Più libri più liberi’ durante la presentazione di un libro dedicato a Raffaella Carrà, ha condiviso diversi aneddoti che restituiscono l’immagine di una donna straordinariamente determinata e attenta ai dettagli. L’occasione è stata la presentazione, alla Fiera nazionale della piccola e media imprenditoria, del volume dedicato alla conduttrice, edito da Treccani e curato da Caterina Rita, collaboratrice storica della “Raffa nazionale”.

Tra i racconti condivisi da Magalli, uno in particolare ha suscitato curiosità: la casa romana di Raffaella Carrà, situata nel prestigioso quartiere di Vigna Clara, è ancora in vendita ma non trova acquirenti.

Secondo Magalli, il motivo potrebbe risiedere nella disposizione particolare dell’immobile. Le sue parole: “Quella casa è un treno, ecco perché non si riesce a vendere. Sono quattro appartamenti tutti in fila, è come abitare su un Frecciarossa: uno degli appartamenti era mio, glielo vendetti”.

La casa di Raffaella Carrà in via Nemea sembra essere uno specchio fedele della sua personalità: elegante, unica, ma anche complessa. La suite personale, con vasca idromassaggio e sauna, e il salotto con uno schermo da proiezione sono solo alcuni dei dettagli che testimoniano il lusso e la cura con cui la Carrà aveva arredato il suo spazio.

La residenza è stata per anni il rifugio della Carrà, una delle figure più amate dello spettacolo italiano. Situata in via Nemea 21, occupa un intero piano di un palazzo ed è dotata di tre accessi indipendenti. I numeri impressionano: 420 metri quadrati, nove camere da letto, altrettanti bagni, una palestra privata e un ampio terrazzo adornato da piante rampicanti.

Nonostante le dimensioni e i comfort offerti, come la piscina e i campi da tennis del complesso residenziale, il layout particolare sembra essere uno dei principali ostacoli alla vendita. L’arredamento, fermo agli anni Ottanta, con tonalità rosa pastello, carta da parati e tessuti fantasiosi, aggiunge un ulteriore elemento che potrebbe non incontrare il gusto degli acquirenti moderni.

Gli altri aneddoti di Magalli su Raffaella Carrà

Riferendosi a Raffaella Carrà, nello stesso evento Giancarlo Magalli ha anche raccontato: “Era un po’ ‘choosy’, come dicono gli inglesi”. Il conduttore televisivo ha poi ricordato come la Carrà fosse nota per la sua “economia di guerra”, un approccio rigoroso alle spese, che emergeva anche nella gestione della casa: “Raffaella Carrà era un po’ rompipalle e molto attenta ai soldi: aveva un’economia di guerra in tempo di pace”.

Tra i racconti più curiosi, Magalli ha citato l’incontro tra la Carrà e Madre Teresa: “L’incontro con Madre Teresa fu kafkiano, l’una ignorava chi fosse l’altra, eppure andò bene”.

L’artista, secondo Magalli, desiderava spesso organizzare eventi memorabili, arrivando a chiedere che ambasciatori e figure internazionali partecipassero ai suoi programmi: “Aveva sempre una smania… voleva incontrare il Papa, poi chiedeva che portassimo l’ambasciatore statunitense e quello russo in studio perché facessero pace sul suo divano”.

Il carattere intransigente e perfezionista della Carrà si rifletteva anche nel suo rapporto con i collaboratori, talvolta rimproverati per l’uso eccessivo del telefono, una spesa che incideva direttamente sul bilancio personale della conduttrice.

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