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Perché il mare in Sud Sardegna sarà "pericoloso" per 10 giorni

Le acque del mare in Sud Sardegna sono state dichiarate "pericolose" per dieci giorni per l'organizzazione di esercitazioni di un sottomarino

Pubblicato:

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Le acque della Sardegna sono famose in tutto il mondo per la loro limpidezza, i fondali spettacolari e le spiagge da cartolina, tanto da essere spesso incluse tra le più belle del Mediterraneo. Ma non è raro che, a fianco del turismo, queste stesse acque diventino teatro di attività militari strategiche, esercitazioni e operazioni della Marina Militare. In questi giorni, proprio il mare del Sud Sardegna torna sotto i riflettori, non per la sua bellezza, ma perché dichiarato “pericoloso”. La Guardia Costiera ha infatti emanato un’ordinanza per comunicare che avverranno esercitazioni sottomarine nella zona.

Mare del Sud Sardegna dichiarato “pericoloso” per esercitazione

Le limitazioni alle attività marittime in una regione che vive di pesca e di turismo non passano inosservate e sollevano spesso discussioni. Dal 14 al 24 maggio 2025, un’ampia zona di mare a sud della Sardegna è stata dichiarata “pericolosa” dalla Capitaneria di Porto che ha emesso un’ordinanza.  In questo caso su richiesta della Marina Militare è stata annunciata “un’attività di sommergibile in immersione” nella zona che va dall’isola di San Pietro a Terra Mala, includendo un tratto significativo di mare aperto davanti alle coste di Teulada e del Golfo degli Angeli.

Queste sono senza dubbio alcune delle zone più spettacolari e apprezzate della Sardegna, più volte premiate con le Vele di Legambiente. Su ‘Unione Sarda’ viene riportato che il tratto di mare in questione è stato dichiarato pericoloso per la navigazione ma anche per la pesca e per tutte le altre attività marittime. “Le unità in navigazione” si legge sul comunicato ripreso da ‘Unione Sarda’ “devono procedere prestando particolare attenzione, valutando l’adozione di eventuali misure aggiuntive suggerite dalla buona perizia marinaresca, al fine di prevenire potenziali situazioni di pericolo.”

Precedenti esercitazioni militari nelle acque sarde

L’ordinanza di maggio 2025 non è un caso isolato. Le acque della Sardegna, grazie alla loro posizione strategica e alla bassa densità abitativa di alcune aree costiere, sono da anni utilizzate per grandi esercitazioni militari internazionali. Pochi mesi fa, a fine marzo 2025, un’altra ordinanza aveva chiuso porzioni significative del mare sardo per l’operazione Mare Aperto 2025, definita come la più grande esercitazione militare annuale del Mediterraneo centrale. All’esercitazione avevano partecipato anche componenti internazionali come il Snmg22 (Standing Nato Maritime Group 2) e la Forza Marittima Europea. L’iniziativa, organizzata dalla Marina Militare italiana, aveva coinvolto: navi, sottomarini, aerei, elicotteri e Unità dell’Esercito, Aeronautica, Carabinieri, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto

Durante l’esercitazione durata all’incirca 3 settimane, vaste zone tra il sud e l’est della Sardegna sono state interdette alla navigazione, alla pesca, alle immersioni e alla balneazione. L’area interessata dai divieti è infatti solitamente molto frequentata (soprattutto nei mesi estivi) per la bellezza paesaggistica, per la ricchezza di biodiversità marina e per le acque incontaminate.

Ancora prima, nel novembre 2024, le coste orientali della Sardegna, in particolare l’area dell’Ogliastra e del Sarrabus, erano state scenario dei cosiddetti War Games, esercitazioni che simulano conflitti reali. In questo contesto si erano svolte simulazioni di lancio di razzi e missili e prove tattiche complesse con unità navali e terrestri. Erano state organizzate anche esercitazioni con droni e sistemi tecnologici avanzati. I War Games sono considerati fondamentali per testare le capacità operative delle forze armate e sperimentare nuove strategie difensive.

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