Perché Carlo Verdone vuole scappare via da Roma: il suo sfogo
Carlo Verdone, celebre attore romano, ha dichiarato che ultimamente ha pensato di lasciare Roma a causa dei molti problemi che affliggono la città
Carlo Verdone, noto attore e regista italiano, durante un’intervista ha criticato la vita a Roma confessando che sta pensando da più tempo di lasciare la sua amata città. A spingere l’attore a queste dichiarazioni sarebbero i numerosi problemi che riguardano la capitale come la sporcizia, il degrado, i numerosi cantieri per lavori in corso e i borseggiatori in metropolitana.
Perché Carlo Verdone vorrebbe lasciare Roma
Nato a Roma nel 1950, Carlo Verdone è un attore, regista e sceneggiatore italiano che ha fatto la storia del cinema del nostro paese. In questi afosi giorni d’agosto, però, Verdone è stato protagonista di un’intervista rilasciata al ‘Fatto Quotidiano’ dove ha confessato che spesso pensa proprio di lasciare Roma, la sua amata città. Un po’ come già successo con Milano, anche Roma sembra aver perso il suo fascino e non sarebbe più la ‘Città Eterna’ tanto amata. Le critiche alla capitale da parte del famoso attore sono parecchie. Tra i punti citati durante l’intervista, ad esempio, ci sono i lavori in corso che si dilungano sempre per troppo tempo bloccando strade per periodi indefiniti.
Si leggono nel ‘Fatto Quotidiano’ le sue parole in merito: “Siamo abituati a un sistema burocratico spaventoso: si rompe un arco, una galleria, arrivano le transenne, ti sequestrano una strada e non sai quando te la ridanno. Entrano in ballo una, due, tre soprintendenze.” Non solo cantieri, per Verdone tra i problemi di Roma c’è anche quello del degrado, della mancanza di bagni pubblici e dei cumuli di immondizia. In particolare, riguardo la mancanza di toilette pubbliche Verdone ha dichiarato: “Ho sollevato il problema dei gabinetti pubblici, che è sotto gli occhi di tutti. Provi ad affacciarsi per una ventina di minuti da Ponte Garibaldi o da Ponte Sisto, vedrà qualcuno che si cala i pantaloni e lascia un bel ricordo. Glielo garantisco al cento per cento. Mica solo pipì, eh, pure qualche regalo più sostanzioso.”
A questo ha aggiunto anche la presenza di troppi piccioni che purtroppo creano sporcizia. Infine, un altro importante argomento affrontato è quello della sicurezza in città. Nello specifico il giornalista del ‘Fatto Quotidiano’ ha chiesto a Verdone il suo pensiero riguardo Simone Cicalone, l’ex pugile che è diventato popolare sui social perché si filma mentre gira la metropolitana di Roma per sventare i borseggiatori. Carlo Verdone in merito a questo argomento ha detto che la città dovrebbe fare maggiore attenzione alla sicurezza: “Mi sembra un esempio perfetto, un po’ triste, delle mancanze di chi gestisce questa città. Sappiamo benissimo dove operano i borseggiatori, si conoscono perfettamente le stazioni sensibili, con tanti turisti: dovrebbe essere la città a prendersi cura della sicurezza, non questa specie di Robin Hood improvvisato”.
La telefonata tra il sindaco Gualtieri e Carlo Verdone
L’intervista che Carlo Verdone ha rilasciato al ‘Fatto Quotidiano’ criticando i numerosi problemi che coinvolgono la città ha suscitato molte attenzioni e polemiche. Carlo Verdone, infatti, per molti romani è quasi un’istituzione. Per questo sembra che Verdone abbia poi contattato il sindaco Gualtieri per spiegare meglio la sua posizione. Il ‘Corriere della Sera’, infatti, riporta che l’attore avrebbe chiamato il primo cittadino di Roma per spiegare le sue affermazioni. In questo contesto Verdone avrebbe sottolineato che i problemi di Roma sono “atavici”.
Inoltre riporta il ‘Corriere’ che l’attore avrebbe parlato anche di una certa “responsabilità di quei romani che non rispettano le regole”. Il sindaco Gualtieri avrebbe accolto in maniera costruttiva le critiche affermando che l’amministrazione è consapevole ci sia molto da fare nella capitale. Tra le prime attività messe in atto c’è proprio quella che punta a realizzare 120 bagni pubblici per cercare di risolvere la situazione di degrado che aveva descritto anche Verdone.