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Nuovo allarme ciliegie in Italia: cosa sta succedendo

Scatta un nuovo allarme ciliegie in Italia: a lanciarlo è Coldiretti spiegando come il crollo della produzione abbia portato all'aumento dei prezzi

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Coldiretti Puglia ha lanciato un nuovo allarme legato alle ciliegie, tornate sul mercato con l’arrivo della bella stagione: i prezzi sono aumentati a fronte di un crollo della produzione, causato anche dalle gelate di marzo e aprile.

In Italia è scattato un nuovo allarme ciliegie: cosa sta succedendo

La produzione delle ciliegie ha dovuto fare i conti con un calo stimato tra il 70 e il 100% a seconda degli areali nella zona del Sud-Est barese. Per Coldiretti Puglia la situazione è talmente grave da aver richiesto lo stato di calamità:

“È necessaria la declaratoria dello stato di calamità – si legge nella nota riportata da ‘Repubblica’ – ma servono anche controlli serrati perché sui banchi al consumo campeggiano ciliegie di cui va verificata l’origine, vendute a Milano fino a 23,3 euro al chilo”.

Quello della dubbia provenienza delle ciliegie è un altro punto molto delicato, tanto da portare l’associazione a lanciare il seguente messaggio rivolto ai consumatori: “Attenzione ai prodotti sul mercato, possono arrivare dall’estero ed essere spacciati come nostri”.

Le varietà di ciliegie stanno risentendo della situazione ampiamente spiegata da Coldiretti sono le primizie come Georgia e Bigarreau, anche se a subire gli effetti più gravi dell’abbassamento delle temperature che hanno bruciato i fiori, sono state le pregiate ciliegie Ferrovia, con il rischio che il mercato venga invaso da prodotto proveniente dall’estero sena che il consumatore ne sia a conoscenza.

Crollo della produzione e pericolo dall’estero

Nella nota diramata da Coldiretti Puglia si legge: “A fronte di un brusco calo produttivo gli agricoltori sono stati alle prese con il balzo dei costi di produzione e la grave siccità a cui non corrispondono adeguati prezzi di vendita, mentre c’è il rischio che il mercato venga invaso da prodotti esteri di dubbia origine e qualità, con l’inflazione alimentare che rallenta i consumi e le famiglie costrette a tagliare gli acquisti. Nei vari passaggi dal campo alla tavola si annidano speculazioni che vanno stanate anche dai vigili dell’Annona, per cui serve una vigilanza serrata sull’origine dei prodotti ortofrutticoli sui banchi che arrivano dai Paesi Nord Africani”.

L’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana ha poi proseguito spiegando: “Considerata la stortura nella organizzazione del sistema distributivo, si sta diffondendo sempre più la vendita diretta dei prodotti agricoli in azienda, opportunità sia per il produttore che per il consumatore nell’ottica della sicurezza alimentare e di un rapporto trasparente azienda-cittadino”.

I prezzi finali per i consumatori

Nel fine settimana tra venerdì 16 e domenica 18 maggio 2025, ‘Fruit Book Magazine’ ha condotto una ricerca in cinque punti vendita appartenenti ad altrettante insegne di supermercati italiani, per fotografare l’inizio della campagna di vendita delle ciliegie nelle confezioni da banco.

Le prime ciliegie a comparire sono per Bigarreau, presenti sul mercato con prezzi che vanno dai 7,94 ai 10,97 euro al chilo. Per le ciliegie di Vignola, il valore più alto tra quelli osservati nella Gdo è di 13,27 euro al chilo. Prezzi inferiori a quanto osservato a Bologna, dove in un punto vendita verdura situato in piazza Trento e Trieste, ciliegie vedute sfuse hanno sfiorato anche i 20 euro al chilo.

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