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Territorio

New York Times contro Bologna: l'articolo fa infuriare il sindaco

Il New York Times critica Bologna come un mangificio, scatenando la reazione del sindaco Matteo Lepore, che difende con forza l'immagine della città

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Una recente pubblicazione del ‘New York Times’ ha sollevato un polverone a Bologna. L’articolo, firmato da Ilaria Maria Sala, ha descritto la città come un “mangificio” e ha criticato il turismo di massa che ne ha trasformato il volto. La reazione del sindaco Matteo Lepore non si è fatta attendere, suscitando un acceso dibattito.

Il New York Times critica Bologna: polemiche sulla descrizione della città

L’articolo di Ilaria Maria Sala, giornalista bolognese residente a Hong Kong, ha dipinto Bologna come una città ormai dominata dal turismo gastronomico, dove il cibo e in particolare la mortadella, sono diventati il simbolo principale. Sala ha evidenziato come il turismo di massa stia modificando profondamente l’identità della città, una volta famosa anche per la sua università e la vivace scena culturale.

Sala ha espresso preoccupazione per il fatto che Bologna stia diventando una destinazione principalmente per chi è interessato al cibo, piuttosto che alla cultura e all’arte. ” Io credo che chiunque conosce Bologna, per come era e come è, sa che oggi il turismo che la popola è prevalentemente quello di chi vuole mangiare”, ha dichiarato Sala, come riportato su ‘La Repubblica’.

La risposta indignata del sindaco Matteo Lepore

Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ha reagito con veemenza all’articolo, descrivendolo come un insulto alla città. In una lettera aperta indirizzata al ‘New York Times’, Lepore ha sottolineato come l’articolo abbia danneggiato l’immagine di Bologna, dipingendola in maniera riduttiva e stereotipata. Lepore ha difeso con forza la città, evidenziando come Bologna sia ancora una città dotta, con un vivace panorama culturale e una crescente scena imprenditoriale.

“Come sindaco voglio esprimere la mia più forte indignazione nei confronti di chi insulta la nostra città dipingendola come un mangificio di mortadella e anche per questo ho deciso di scrivere direttamente al prestigioso giornale americano evidenziando il danno di immagine prodotto nei nostri confronti”, questo l’incipit della lettera, riportata su ‘La Repubblica’.

Lepore ha inoltre criticato il fatto che l’articolo fosse stato scritto da “Una giornalista che afferma di essere nata sotto le due torri, ma vive all’estero e scrive da Hong Kong”, mettendo in dubbio la competenza di Sala nel descrivere la realtà bolognese attuale. Ha anche sottolineato i successi dell’Accademia di Belle Arti, della Cineteca e della rigenerazione urbana come prova della vitalità culturale di Bologna.

La difesa dell’autrice Ilaria Maria Sala

Ilaria Maria Sala ha risposto alle critiche del sindaco Lepore, difendendo il suo articolo e sottolineando di aver voluto mettere in luce un problema reale e non attribuire colpe specifiche.

“Il tema era l’overtourism, il turismo di massa, che è un fenomeno globale che interessa anche la mia città”. Sala si è detta turbata dal tono utilizzato dal sindaco, che ha ritenuto non consono a una carica pubblica. “Reagire a un articolo che non si condivide screditando chi l’ha scritto non è una buona strategia”, ha dichiarato Sala.

L’autrice ha evidenziato come la sua critica fosse rivolta al fenomeno generale del turismo di massa, piuttosto che alle autorità locali. “Io non ho mai citato Palazzo d’Accursio. Non ho nominato Lepore e non ho dato al Comune alcuna responsabilità per come si è sviluppato il turismo a Bologna”, ha spiegato.

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