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Negozi chiusi nei giorni di festa in Italia: scoppia la polemica

Presentata una proposta di legge alla Camera dei Deputati per tornare alla chiusura dei negozi nei giorni di festa in Italia: non mancano le polemiche

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Ha destato diverse reazioni, anche polemiche, la proposta di Fratelli d’Italia di dire basta ai negozi aperti durante i giorni di festa, almeno quelli nazionali come Natale, Pasqua, Ferragosto, Primo Maggio, Capodanno e Santo Stefano.

La proposta relativa alla chiusura di negozi e altri esercizi commerciali nei giorni di festa è stata scritta da Silvio Giovine della commissione Attività produttive e presentata alla Camera dal capogruppo Galeazzo Bignami.

Negozi chiusi nei giorni di festa, la polemica

Nella proposta di Giovine, riportata dal ‘Corriere della Sera’, si legge: “Riteniamo che sia un provvedimento né di destra né di sinistra, ma semplicemente di buon senso. È dal 2012 che il decreto Salva Italia del governo Monti ha tolto ai Comuni e alle Regioni la possibilità di decidere sulle aperture festive. La ratio del provvedimento è di incidere soprattutto sulla qualità della vita dei lavoratori, migliaia di impiegati che hanno tutto il diritto di poter trascorrere queste giornate di festa con le proprie famiglie”.

La proposta di legge che regolamenta tutti gli esercizi commerciali, senza distinzioni, andrebbe a prevedere delle eccezioni che riguardano gli esercizi pubblici: “I Bar, i ristoranti, le gelaterie, le pasticcerie, i negozi dentro le stazioni, negli aeroporti e nelle aree di servizio – ha spiegato Giovine, per poi precisare – in virtù di queste eccezioni i centri commerciali possono decidere di rimanere aperti per gli esercizi pubblici. Ma per gli altri negozi rimangono tutti i divieti”.

Vedere i negozi e i supermercati chiusi a Natale, Pasqua e nei principali giorni di festa nel nostro Paese, fino a una decina di anni fa era la normalità, se non addirittura una consuetudine. Con il passare del tempo e con il decreto Salva Italia del Governo Monti, sono cambiate le abitudini degli italiani. Con la proposta di legge si punta a una sorta di ritorno al passato e prevede, per i trasgressori, una multa di 12.000 euro.

Le reazioni e la polemica

La proposta di legge che riguarda la chiusura dei negozi in Italia durante i giorni di festa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati, dove ha partecipato anche il presidente di Federdistribuzione Carlo Buttarelli, il quale ha aperto seppur con prudenza: “Sono disposto a collaborare – ha spiegato Buttarelli – però invito a riflettere, questa norma rischia di spostare il commercio e la ricchezza sull’online”.

Se il numero uno di Federdistribuzione ha aperto pur sollevando qualche perplessità, è totalmente contrario Mario Resca, presidente di Confimprese, l’associazione delle grandi catene di negozi: “È una proposta totalmente anacronistica – le parole di Resca riportate dal ‘Corriere della Sera’ – invece di andare avanti facciamo dei passi indietro. Il ritorno alle chiusure festive dei negozi sarebbe un danno enorme”.

E ancora: “Rischiamo di perdere fatturati e posti di lavoro, con ricadute sull’intera filiera, e di non tutelare i consumatori, negando loro un servizio – ha fatto notare il presidente di Confimprese – il lavoro nei giorni festivi non contrasta con il diritto dei lavoratori al riposo che si tutela garantendo turni, giorni di riposo e incrementi retributivi per il lavoro nei festivi”.

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