Il Mulino Bianco compie 50 anni: esiste davvero, dove si trova
Nel 2025 lo storico marchio Mulino Bianco compie cinquant’anni, ma in pochi sanno che il noto mulino degli spot pubblicitari in realtà esiste davvero
Lo storico marchio Mulino Bianco compie quest’anno cinquant’anni. Nato come brand della Barilla nel 1975, Mulino Bianco ha saputo costruire negli anni un legame unico con il pubblico, grazie alle sue iconiche campagne pubblicitarie e agli ottimi prodotti. I biscotti, le merendine e il pane di Mulino Bianco, infatti, sono entrati nella quotidianità di milioni di persone. Ma oltre ai prodotti, c’è un altro simbolo che rimarrà sempre indelebile nelle menti di molti italiani: il mulino presente nelle confezioni e in molte pubblicità. In pochi sanno, però, che questo non è un luogo inventato ma esiste davvero il “Mulino Bianco”.
Dove si trova il Mulino Bianco?
Il celebre Mulino Bianco, scelto negli anni Novanta dalla Barilla come location per i suoi spot pubblicitari, esiste davvero ed è situato in Toscana, precisamente nel comune di Chiusdino, in provincia di Siena. Conosciuto come il Mulino delle Pile, questo si trova a poca distanza dall’Abbazia di San Galgano lungo il corso del torrente Merse. Questo mulino ha incarnato per anni l’immagine di uno stile di vita genuino promosso dal brand. Il mulino pare esistere sin dal XIII secolo quando i monaci dell’abbazia di Siena lo sfruttavano per la produzione del grano. Nel 2021, però, il Mulino delle Pile è stato messo all’asta per decisione del Tribunale.
Negli ultimi tempi, infatti, la struttura era stata riconvertita in un agriturismo dotato di ristorante, piscina, una decina di stanze e un’area adibita a museo. Qui sono stati a lungo conservati ed esposti gli strumenti per produrre l’energia elettrica grazie alla ruota del mulino e le macine per lavorare i cereali. Purtroppo con gli anni l’agriturismo ha attraversato periodi di difficoltà fino alla messa all’asta. Attualmente, l’edificio risulta chiuso e in stato di abbandono. Nonostante ciò, il luogo continua ad attirare curiosi e nostalgici, desiderosi di ammirare il simbolo di una delle campagne pubblicitarie più celebri della storia italiana.
La storia di Mulino Bianco: dalle origini al successo
Il progetto Mulino Bianco nasce a Parma nei primi anni ’70, sotto la guida di Gianni Maestri, direttore della Divisione Nuovi Prodotti della Barilla. L’idea iniziale era quella di introdurre una linea di biscotti distinta dal marchio Barilla, che era più legato al mondo della pasta. La Barilla, quindi, decide di puntare su un nome che doveva evocare un senso di autenticità e tradizione. Inizialmente vengono proposte idee come “I biscotti di Mary Ann” o “Biscuit House”, ma l’ispirazione arriva dalla Francia, dove esisteva già una linea Barilla chiamata “Moulin Blanc”. Si decide, quindi, di tradurre in italiano il nome che diventa il Mulino Bianco.
Nell’ottobre del 1975, i biscotti Mulino Bianco arrivano ufficialmente sugli scaffali, accompagnati da una pubblicità che richiama la nostalgia dei tempi più “semplici”. Il successo così è immediato e questi diventano biscotti per la colazione molto diffusi. Nel giro di pochi anni, Mulino Bianco amplia la sua gamma di prodotti, includendo fette biscottate, grissini, merendine e pane.
Se Mulino Bianco è diventato un marchio iconico, gran parte del merito va anche alle sue campagne pubblicitarie. Il primo spot risale al 1976, ma l’apice arriva negli anni ’90 grazie ad Armando Testa, il creativo della Barilla che ha scelto il Mulino delle Pile per le pubblicità del marchio. A questo bisogna aggiungere il fatto che gli spot sono stati girati da Giuseppe Tornatore, con musiche di Ennio Morricone. È proprio da loro che vengono create alcune delle pubblicità più iconiche della televisione italiana e il “mulino bianco” diventa meta per le gite di molte famiglie durante i fine settimana.