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Le migliori città dove vivere in Italia: la classifica 2022

La classifica Benvivere Italia 2022, giunta ormai alla sua quarta edizione, svela le città italiane in cui si vive meglio nella nostra penisola

Al Festival Nazionale dell’Economia Civile che si è tenuto a Firenze la scorsa settimana è stata presentata la ricerca del Benvivere in Italia 2022 che presenta le città italiane in cui si vive meglio nella nostra penisola.

La classifica Benvivere 2022

“Che cosa fa di un territorio un posto ideale in cui trascorrere la propria vita?” È questa la domanda a cui risponde l’inchiesta Benvivere Italia che è giunta quest’anno alla sua quarta edizione. La ricerca è stata ideata nel 2019 dal direttore dell’Avvenire Marco Tarquinio insieme con i professori Leonardo Becchetti, Luigino Bruni e Vittorio Pelligra. La classifica che accoglie tutte le città italiane vede nei primi posti le località del nord e del centro Italia, mentre le posizioni più basse sono occupate principalmente da cittadine del sud. La prima provincia del meridione presente in classifica è Bari che si trova al 63° posto. Tuttavia, quest’anno le distanze tra le diverse province italiane si accorciano e le città della nostra penisola sono interessate da un netto miglioramento dei servizi e delle politiche sociali.

Le dichiarazioni degli esperti

Per completare questo studio gli esperti si sono basati sull’analisi dei dati di 77 indicatori appartenenti a 10 diversi settori: Accoglienza, Ambiente turismo cultura, Capitale umano, Demografia e famiglia, Economia e inclusione, Impegno civile, Lavoro, Legalità e sicurezza, Salute e Servizi alla persona.

Le province che hanno riscontrato un miglioramento della loro posizione sono Sondrio che ha guadagnato ben 15 posizioni, Matera con +13 posizioni, Arezzo e Avellino che hanno scalato ben 12. La città che ha perso più posizioni in classifica invece è Biella che è scesa di ben 32 posti. In generale si è notato che il Covid pesa ancora molto nelle dinamiche e nelle campagne messe in atto nelle diverse città. Se da un lato la pandemia ha accelerato la digitalizzazione e la diffusione della banda larga, dall’altro, però, ha colpito settori come quello della salute, del turismo e dell’occupazione giovanile.

Roberto Simoni (Presidente della Federazione Trentina della Cooperazione) ha commentato ad Adn Kronos: «Siamo in una fase economica complessa e delicata. Veniamo da 15 anni di crisi finanziaria mondiale, passando anche per la recente pandemia. Oggi abbiamo anche una crisi energetica, data in parte dalla guerra, ma anche da momenti eccessivamente speculativi. Come classe dirigente dobbiamo immaginare un futuro per il nostro Paese. Le realtà cooperative, in questa fase, possono avere una grande funzione di collegamento tra la gente. Le buone pratiche che abbiamo portato avanti in Trentino, ad esempio, sono aperte a tutti e siamo ben disposti a condividerle con l’Italia intera».

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