Fase 2 Ristoranti, a Pordenone è nato il menù commestibile
Un ristorante di Pordenone ha ideato un'alternativa originale per far fronte alle misure di sicurezza imposte dall'emergenza: un menù commestibile
Non sono poche le problematiche che i ristoratori devono affrontare nel post-Coronavirus. Tra le tante regole per chi riapre ristoranti e bar durante la Fase 2 dell’emergenza, ce n’è anche una sui menù, che d’ora in poi dovranno essere scritti sulle lavagne oppure consultabili via app e siti, o ancora stampati su fogli monouso.
Insomma, starà alla fantasia dei titolari dei locali proporre ai propri clienti l’alternativa migliore, in modo da evitare il rischio di possibili contaminazioni.
Di sicuro, l’idea più creativa in tal senso è quella di un ristoratore di Pordenone che, per risolvere il problema una volta per tutte, ha creato un menù commestibile.
Grazie a una stampante alimentare, Marco Carraro, chef e amministratore del Gruppo C&C, titolare del ristorante PiazzettaSanMarco13, situato nell’omonima piazza, ha inventato il nuovo “eating menu”. Ma come funziona? Semplice: dopo aver dato un’occhiata ai piatti del menù e deciso cosa ordinare, i clienti potranno letteralmente mangiarselo, poiché verrà stampato su carta di riso.
Il menù commestibile è monouso e igienico, ideato per seguire le nuove regole imposte dall’emergenza Coronavirus. In più, è anche gustoso e originale, “perché questa è la nostra maniera di fare le cose, siamo fatti così e ne andiamo fieri!”, ha commentato Marco Carraro su Facebook.
Rivisto e studiato proprio per il Covid-19, il menù è stato stampato su una cialda di riso della consistenza di un’ostia in tre formati: A4, A5 e in un mini formato tascabile. Il personale del ristorante PiazzettaSanMarco13 porterà il menù con le pinze e i guanti consegnandolo direttamente in mano all’ospite, in maniera super sicura, e ciascun cliente deciderà poi come vorrà “degustarlo”.
L’iniziativa è stata pensata dal titolare del locale di Pordenone non solo per garantire il rispetto delle misure di sicurezza imposte dall’emergenza, ma anche per far sorridere i propri clienti in un momento particolarmente difficile come quello che stiamo attualmente vivendo.
Da Nord a Sud, sono tanti i ristoratori che in questo periodo stanno provando a reinventarsi per lanciare un segnale di speranza in uno dei settori più colpiti dal Coronavirus. Al Consorzio Stoppani di Milano, ad esempio, i titolari hanno sostituito i commensali mancanti con le sagome di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo.
A Roma, invece, l’associazione Italian Hospitality Network si è fatta portavoce di ristoranti, bar, pub e locali della Capitale e d’Italia, al fine di supportare la categoria con azioni condivise e unitarie.