Nel mare di Trieste avvistato un "tappeto" di meduse
L'acqua del mare di Trieste è stata ricoperta da un "tappeto" di meduse: le immagini del curioso avvistamento sono virali e stanno facendo il giro del web
Il mare di Trieste ha offerto uno spettacolo insolito nelle scorse ore: l’acqua del tratto su cui si affaccia il centro della città, tra il molo Audace e la Stazione marittima, è stata ricoperta da un “tappeto” (tecnicamente un “bloom“) di meduse. Le fotografie e i video dell’avvistamento hanno fatto rapidamente il giro del web, diventando ben presto virali.
Quali meduse hanno invaso il mare di Trieste
Il “bloom” di meduse di Trieste ha visto protagonisti perlopiù esemplari di Rhizostoma pulmo, anche note come “polmone di mare” o “dama del mare“, cioè la specie di meduse di maggiori dimensioni che è possibile trovare nel Mar Mediterraneo. Tra le tante meduse, però, c’erano anche esemplari di Aurelia aurita, detta “medusa quadrifoglio“, un’altra specie molto comune.
Perché le meduse hanno invaso il mare di Trieste
La spiegazione dell’invasione di meduse a Trieste è stata fornita da Nicola Bressi, zoologo del Museo civico di Storia Naturale di Trieste e divulgatore, che a ‘Trieste Prima’ ha detto che il fenomeno “è quasi sicuramente dovuto a venti e correnti che le hanno accumulate in quel punto”. Poi l’esperto ha aggiunto: “Probabilmente sono vicine alla superficie perché in primavera è dove l’acqua si scalda di più, c’è più luce e quindi più plancton“.
Secondo quanto dichiarato da Nicola Bressi, la massiccia presenza di meduse nel mare di Trieste potrebbe anche essere anche collegata all’eccesso di pesca in questa zona: “Peschiamo troppi pesci e lasciamo campo libero alle meduse”. Lo stesso zoologo ha però tenuto a precisare che alla base di questa teoria, per il momento, non ci sono prove.
Invasione di meduse a Trieste: l’appello di Ogs
Su ‘Facebook’, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) ha spiegato che la presenza di meduse Rhizostoma pulmo nel golfo di Trieste “è stata osservata già alla fine dell’Ottocento e da inizio Novecento sono stati numerosi gli episodi di bloom di questa specie”, aggiungendo inoltre che “dall’inizio degli anni Duemila questi bloom sembrano però essere diventati più frequenti e durare più a lungo”.
Poi l’OGS ha lanciato un appello: “Capire il meccanismo che porta all’aumento dei bloom di meduse non è cosa semplice ma sicuramente è importantissimo raccogliere quanti più dati possibile nel corso degli anni. Spesso le osservazioni di meduse non sono state raccolte in database scientifici e così si sono perse nei ricordi di chi le ha osservate. Oggi anche le vostre osservazioni possono diventare dati scientifici: basta scattare una foto con il vostro cellulare e mandarcela in avvistAPP. avvistAPP è una app gratuita che permette di raccogliere segnalazioni di meduse, tartarughe e delfini. Tutte le vostre segnalazioni saranno validate da ricercatori OGS e verranno raccolte per essere utilizzate in futuri studi su queste specie”.
Si ringrazia Lorenzo Zuffi per l’immagine.