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Le maglie anti Trentino sono diventate un caso: rimosse da Amazon

Il caso delle magliette anti Trentino messe in vendita online: i prodotti sono stati rimossi da Amazon dopo la richiesta della Provincia di Trento

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Sono diventate un caso le magliette anti Trentino comparse in vendita online: t-shirt con le scritte “Io boicotto il Trentino” e “regioneammazzaorsi” con il disegno di tre orsi, uno adulto e due cuccioli.

Il caso delle maglie anti Trentino in vendita online

La messa in vendita delle magliette contro il Trentino Alto Adige ha creato un caso sul web: molti utenti si sono indignati per il lancio di un prodotto che incita all’odio.

Le magliette sono state realizzate dopo l’uccisione dell‘orsa Kj1, abbattuta nelle prime ore del 30 luglio del 2024. Il giorno precedente la Provincia Autonoma di Trento aveva dato il via libera al decreto di abbattimento dell’esemplare femmina che il 16 luglio aveva aggredito un turista francese su un sentiero a Dro.

La decisione di abbattere il plantigrado aveva scatenato dure reazioni soprattutto da parte del mondo animalista, con diversi attivisti che erano scesi in piazza per protestare.

La richiesta della Provincia Autonoma di Trento

Quella degli orsi in Trentino è una questione che negli ultimi anni è tornata prepotentemente alla ribalta e l’abbattimento dell’orsa Mj1 ha portato qualcuno a creare una vera e propria linea di prodotti contro la regione del Nord Italia.

A creare più scalpore sono state le magliette con la stampa di un’orsa insieme ai suoi cuccioli e le scritte “Io boicotto il Trentino” e “regioneammazzaorsi” impresse a caratteri cubitali sopra e sotto l’immagine.

In vendita c’erano anche tazze e felpe di tutti i colori: come riferito dal ‘Corriere del Trentino’, qualcuno ha inviato una segnalazione in Provincia, avvisando le istituzioni dei prodotti messi in vendita.

Il Governatore e gli uffici provinciali, insieme all’Avvocatura, si sono messi al lavoro per tentare di risalire al venditore e al produttore, ma sulle inserzioni presenti su Amazon non c’era nemmeno la sede sociale.

Per questo motivo è stata presa la decisione di andare direttamente alla fonte: il 13 agosto è stato chiesto ad Amazon di intervenire e il colosso dell’e-commerce ha risposto prontamente, provvedendo a ritirare i prodotti con le scritte contro il Trentino Alto Adige, eletta come una delle migliori regioni d’Italia per la sanità.

Il ritiro dei prodotti

A comunicare il ritiro dei prodotti su Amazon è stato la stessa azienda di Jeff Bezos, attraverso una lettera arrivata nella giornata di venerdì 20 settembre negli uffici della Provincia.

Il colosso dell’e-commerce ha chiarito spiegando che le magliette, compresa la grafica e le espressioni contenute, sono stati messi in vendita sulla piattaforma nell’ambito del programma Merch on Demand, che consente a terzi di progettare, realizzare e vendere prodotti personalizzati in autonomia.

L’azienda non ha alcuna responsabilità al riguardato, dato che per contratto i venditori terzi garantiscono ad Amazon, presente nella classifica delle aziende dove si lavora meglio in Italia, che i prodotti non contengano elementi lesivi.

Nel frattempo le proteste degli animalisti non si placano: la Leal, la Lega Antivivisezione, ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione del fascicolo sulla morte dell’orsa F36 che era stata abbattuta il 27 settembre 2023. In programma anche una nuova manifestazione per protestare contro la gestione dei grandi carnivori.

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