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La Scarzuola: la misteriosa città ideale di Buzzi
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Sacro e profano, passato, presente e futuro, magia ed esoterismo, tradizione e innovazione: tutti questi elementi coesistono all'interno della città ideale concepita da Tomaso Buzzi, uno dei luoghi più misteriosi d'Italia.
Dove si trova La Scarzuola
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La Scarzuola è una grande opera globale mai finita in cui gli elementi del passato si sovrappongono a quelli del presente: la città ideale partorita dalla mente di Tomaso Buzzi si trova a Montegiove nel comune di Montegabbione, in provincia di Terni. La località è nota anche per la presenza di un antico convento dove, secondo la tradizione, avrebbe dimorato San Francesco d'Assisi.
L’origine del nome: la Scarza
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Il nome La Scarzuola affonda le radici nel passato: per le cronache del Medioevo San Francesco d'Assisi costruì una capanna nel punto in cui aveva piantato una rosa e un allora e da cui era miracolosamente sgorgata una fontana. La capanna venne realizzata con una pianta palustre chiamata Scarza: proprio da questa deriverebbe il nome Scarzuola.
L’antico convento, sepolcro dei Conti di Marsciano
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Per ricordare l'avvenimento miracoloso legato a San Francesco, i Conti di Marsciano fecero costruire sul luogo prima una chiesa e poi un convento, affidando entrambi ai Frati Minori. Successivamente a prenderne il possesso furono i marchesi Misciattelli di Orvieto: la chiesa divenne per quasi sette secoli patronato e luogo di sepoltura dei conti di Marsciano.
L’acquisto di Tomaso Buzzi e l’inizio della sua opera
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A partire dalla seconda metà del Novecento, il luogo situato in provincia di Terni venne acquisito dall'architetto Tomaso Buzzi che prese possesso dell'intero complesso, dando così il via alla sua opera: la realizzazione di una città ideale che rappresentasse un'allegoria escatologica dell'esistenza, attraverso l'adozione di un linguaggio ermetico caratteristico dell'aristocrazia massonica del Settecento.
La città ideale La Scarzuola: progetto incompiuto
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Buzzi progettò e costruì una grande scenografia teatrale basata sul linguaggio esoterico dell'alchimia e rimasta volontariamente incompiuta. Il complesso permise il recupero di esperienze visive del passato come Villa d'Este a Tivoli per la Rometta dell'architetto-archeologo Pirro Ligorio, Bomarzo per l'effetto di gioco e meraviglia, e anche Villa Adriana per la palestra, la piscina e le terme.
La Scarzuola: forme e simboli
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La Scarzuola si sviluppa in una spirale formata da pergolati, scelta per rappresentare simbolicamente un percorso iniziatico: all'interno troviamo un asse verticale che dalla statua scheletrica del Pegaso, mediante un sistema di terrazzamenti, conduce a un anfiteatro, al teatro agnostico e al teatro erboso, per poi finire alla torre colonna rotta.
Una città ideale tra mistero e magia
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Nella città ideale immaginata da Tomaso Buzzi in Umbria trovano spazio elementi labirintici che evocano un certo surrealismo sinuoso, geometrico, astronomico e magico. Il percorso iniziatico che si dipana tra gli edifici rappresenta un confronto con l'inconscio che si completa attraverso una serie di incontri con figure archetipiche.
Lo stile de La Scarzuola
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L'idea di Buzzi è stata interpretata attraverso il neo-manierismo, stile che l'architetto identifica anche nell'utilizzo di scale e scalette in tutte le dimensioni, con gli allungamenti delle figure architettoniche e le volute sproporzioni di alcune parti.
La Scarzuola: sacro e profano
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La grande opera globale mai finita vede elementi del passato sovrapporsi a quelli del presente e del futuro: grazie all'uso/abuso di scale, sproporzioni volute, mostri, percorsi labirintici, geometrici e astronomici, il risultato finale è una costruzione surreale capace di accogliere sia la tradizione del sacro che l'innovazione del profano.
L’Italia è un Paese ricco di luoghi misteriosi, alcuni legati a temi sovrannaturali, altri a città ideali immaginarie mai realizzate, come La Scarzuola immaginata da Tomaso Buzzi. Quella situata in Umbria è una delle location più misteriose del nostro Paese: un luogo dove coesistono tradizione e innovazione, ma anche sacro e profano, passato e futuro.