Liguria: le caprette allontanate da Palmaria ora potranno essere adottate
Avevano messo a rischio l'ecosistema dell'isola e rischiavano di essere soppresse, ora le caprette dell'isola ligure si possono adottare
Un piccolo esercito di graziose caprette sta creando scompiglio sull’isola di Palmaria, incantevole fazzoletto di terra a largo delle coste di Portovenere. La più grande delle isole liguri, uno scrigno di bellezza del Golfo dei Poeti, è stata oggetto di un processo di recupero finalizzato a valorizzare i bellissimi elementi naturali dell’isola semi-incontaminata in modo da aumentare la presenza di turisti su un lembo di terra dove l’incanto e le atmosfere rarefatte avvolgono tutto il territorio.
Un centinaio di caprette però, per quanto graziose e ispiratrici di sentimenti di tenerezza, stanno mettendo a serio rischio il delicato ecosistema dell’isola. La loro rapida proliferazione, unita a una voracità irrefrenabile ha suscitato non pochi problemi rendendo necessario l’allontanamento dei graziosi ovini. Qualcuno, per risolvere in fretta il problema, aveva anche proposto di agire nel più cruento dei modi, efficace ma poco in armonia con i sentimenti animalisti sempre più presenti nell’animo di chi non tollera l’uccisione di esseri viventi.
L’intervento dell’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, ha permesso di risolvere un braccio di ferro che si giocava tra naturalisti e animalisti e che sembrava non dovesse trovare una soluzione valida che potesse accontentare le due fazioni, che in nome della salvaguardia della Natura si erano trovate in conflitto.
Per le caprette di Palmaria si sono mobilitati animalisti da tutta Italia tramite l’appello lanciato proprio dall’Enpa. Grazie ai soldi raccolti è stato possibile iniziare una campagna di adozioni che consentirà non solo di preservare l’ecosistema dell’isola ligure, ma di far trovare nuova sistemazione alle caprette isolane. Non tutte però hanno già trovato sistemazione. L’appello è ancora valido e rivolto non solo ai privati, ma anche a fattorie didattiche o aziende agricole che potrebbero prendersi cura delle caprette. Unica condizione per dare una mano è accettare controlli da effettuare prima e dopo l’adozione in modo tale che i responsabili dell’Enpa possano accertarsi che la sistemazione è adeguata, che le caprette sono trattate bene e che soprattutto non siano utilizzate per finalità alimentari. Adottabili sì, ma a patto che siano esseri da compagnia.
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