Lago d'Iseo, è allarme: si teme "un'onda anomala"
Una frana sul versante orientale del Monte Saresano rischia di provocare un'onda anomala nel Lago di Seo: l'allarme lanciato da Dario Fossati
Scatta un nuovo allarme sul Lago d’Iseo: gli abitanti di Tavernola Bergamasca e Vigolo stanno vivendo ore di apprensione a causa dei movimenti franosi registrati sul versante orientale del Monte Saresano. L’abitato di Parzanica (380 persone) è rimasto isolato e 7 famiglie, per un totale di circa 15 persone, sono state evacuate in località Squadre a Vigolo, quella posizionata più in alto e in maggiore pericolo, in cui sono apparsi segni di fratture nella strada che conduce alla frazione.
A preoccupare particolarmente sono le dimensioni della frana, pari a centinaia di migliaia di metri cubi, e la velocità della stessa, dal momento che sono segnalate spaccature pari a circa 20 millimetri al giorno (la velocità di spostamento normale è di 1-2 millimetri al mese). Non solo: a destare preoccupazione è anche il fatto che si tratta di una frana in roccia. Infine, crea apprensione la posizione, a strapiombo sul lago, sotto un versante la cui pendenza molto ripida agevola il collasso.
I geologi hanno già effettuato un sopralluogo. Al fine di monitorare la situazione è prevista entro sabato 27 febbraio 2021 l’installazione a Tavernola di un radar Sar (Synthetic Aperture Radar) da terra, provvisto di una particolare tecnologia che permette di prevedere la frana, attraverso la misurazione dei movimenti e delle deformazioni delle rocce da distanza e in tempo reale.
Lo stesso radar Sar è stato utilizzato per monitorare il relitto della Costa Concordia all’Isola del Giglio e per tenere sotto controllo l’attività del vulcano a Stromboli.
Lago d’Iseo: si teme “un’onda anomala”
Dario Fossati, che dirige in Regione Lombardia l’unità organizzativa Difesa del suolo e Gestione delle attività commissariali all’interno della Direzione generale Territorio e Protezione civile, ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate dal ‘Corriere della Sera’: “Se dovesse franare tutta insieme, le geometrie del versante somiglierebbero a un mazzo di carte posto in pendenza. Se cadesse, il materiale potrebbe fermarsi sui piazzali interessando gli edifici del cementificio e, nella peggiore delle ipotesi, arrivare in parte sulla litoranea provinciale e riversarsi nel lago, creando un’onda anomala, che impone un’attenzione nell’avvisare chi si occupa di navigazione”.