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Italia, spesa militare per il 2025: maxi aumento, spunta la cifra

Maxi aumento per la spesa militare dell'Italia in vista del 2025, spuntano le cifre: il confronto con il 2024 e con le spese dell'ultimo decennio

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Aumenta la spesa militare dell’Italia: nel 2025 andrà a toccare quota 32 miliardi di euro, facendo segnare una crescita del 12,4% rispetto al 2024 e del 60% rispetto al 2016, anche per via dell’inflazione.

Aumenta la spesa militare dell’Italia nel 2025

Come riferito da ‘Il Fatto Quotidiano’, Francesco Vignarca, Coordinatore Campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo, nonché cofondatore dell’Osservatorio Milex che ogni anno analizza l’articolato del disegno di Legge di Bilancio e gli stati di previsione dei Ministeri, ha dichiarato: “Per la prima volta nella storia viene superata la quota complessiva di 30 miliardi”.

Al fine di quantificare la spesa complessiva, Vignarca esamina tutte le allocazioni relative alla sfera della Difesa e degli armamenti previste all’interno della Legge di Bilancio, precisando che le cifre sono suscettibili di aggiustamenti, in quanto solo tra qualche mese verranno assegnati nel dettaglio alcuni fondi al momento solo allocati nelle cifre complessive, come quelli legati alle missioni militari all’estero.

Gli unici riferimenti diretti ed espliciti sono negli articolati 90 e 91, dedicati ai programmi intitolati “Strade sicure” e “Stazioni sicure”: arrivano a 240 milioni di euro annui fino al 2027 e garantiscono la proroga della presenza sulle strade del contingente di 6.000 militari già previsto, insieme all’incremento di 800 unità per la vigilanza sulle stazioni e il rifinanziamento del NATO Innovation Fund.

La spesa militare legata all’impiego operativo dei carabinieri nell’ambito delle missioni militari all’estero non è esplicitata, ma stimata in circa 590 milioni di euro, relativa al programma Approntamento e impiego carabinieri per la difesa e la sicurezza.

Nell’articolo pubblicato da ‘Il Fatto Quotidiano’ si legge che la parte preponderante del “bilancio proprio” della Difesa che rimane nel perimetro delle spese militari riguarda costi diretti, soprattutto per il personale, delle tre Forze Armate: 5,95 miliardi di euro per l’Esercito, 2,3 miliardi di euro per la Marina e 2,87 miliardi di euro per l’Aeronautica. Andando poi ad aggiungere anche la quota calcolata per i Carabinieri impiegati nelle missioni all’estero, si arriva a un totale del personale operativo effettivo di 11,7 miliardi di euro.

Un record storico per la spesa militare dell’Italia

Nel “bilancio proprio” della Difesa, nel corso degli ultimi anni, è salita la spesa relativa agli investimenti per nuovi sistemi d’arma e per la prima volta nello stato previsionale per il 2025 la cifra è spezzata in due tronconi: il programma contabile “Pianificazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento degli armamenti, ricerca, innovazione tecnologica, sperimentazione e procurement militare” vale da solo 2,6 miliardi e la Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari e infrastrutturali che vale 7,1 miliardi euro.

Sul totale si aggiungono anche i fondi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha a bilancio il programma chiamato “Interventi in materia di difesa nazionale” da circa 2,9 milioni di euro, insieme a un capitolo inserito nel programma “Interventi nei settori industriali ad alta tecnologia” da circa 330 milioni di euro. Le spesa per gli armamenti, previste nel 2025, arrivano al record storico di 12,983 miliardi: un aumento del 77% negli ultimi cinque anni.

Secondo la metodologia Milex, la somma complessiva della valutazione della spesa italiana diretta per il 2025 è di 32,023 miliardi di euro: si tratta di un ulteriore record storico, con un aumento del 12,4% rispetto al 2024 e del 60% sul decennio. Aggiungendo anche i costi e gli investimenti per le basi militari e le quote di compartecipazione per le spese di natura militare nell’ambito dell’Unione Europea, il totale complessivo sale di un ulteriore miliardo.

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