L'Italia non è un paese per single: la vita costa quasi il doppio
Il costo della vita in Italia pesa quasi il doppio per i single rispetto a chi vive in famiglia tra alimentazione abitazione e spese quotidiane
Nel giorno del Single’s Day, ricorrenza internazionale che celebra le persone che vivono da sole e che cade simbolicamente l’11 novembre, un’analisi di Coldiretti su dati Istat rivela una realtà tutt’altro che festosa per chi in Italia sceglie (o si ritrova) a vivere senza famiglia. La vita di un single, infatti, comporta spese nettamente superiori, con un incremento che può arrivare quasi a raddoppiare rispetto ai costi sostenuti da chi vive in un nucleo familiare.
Abitazioni e bollette: perché i single spendono di più
Secondo i dati Coldiretti, i single in Italia spendono in media l’80% in più rispetto a ciascun membro di una famiglia di tre persone. I costi abitativi rappresentano una delle principali voci di spesa in cui si evidenzia il “divario economico” tra single e famiglie. “Il gap economico si riscontra praticamente in tutti i settori.”, rileva l’indagine basata sui dati Istat.
Come riportato su ‘Adnkronos’, Coldiretti ha evidenziato: “Se si guarda all’abitazione e alle bollette per le persone sole l’aumento di costi è più del doppio (156%) rispetto alla media pro capite di una famiglia tipo di tre persone. D’altra parte gli appartamenti e le case più piccole hanno prezzi più elevati al metro quadro sia in caso di acquisto che di affitto, usare l’automobile da soli costa di più come pure riscaldare un appartamento”.
Le utenze domestiche inciderebbero dunque maggiormente sul bilancio dei single, poiché molte spese sono fisse e non possono essere suddivise. Di conseguenza, il riscaldamento, l’elettricità e altre utenze pesano molto di più per chi vive da solo, generando spese proporzionalmente superiori rispetto a una famiglia.
L’analisi di Coldiretti sul costo della vita per i single in Italia sottolinea come la condizione di chi vive da solo comporti svantaggi economici che si riflettono in molteplici situazioni: “Questo divario si riflette anche su altri aspetti della vita quotidiana, con rincari significativi nella salute (+87%) e nei trasporti (+16%)”.
Alimentazione e trasporti: il costo della vita per chi vive solo
La spesa per l’alimentazione, ad esempio, mostra un’incidenza economica più alta per chi vive solo. Coldiretti riporta che: “La spesa media per alimentari e bevande di un single è di 337 euro al mese, il 53% superiore a quella media di ogni componente di una famiglia tipo di 3 persone che è di 220 euro”.
Il divario in questione sarebbe legato a diversi fattori, tra cui la “necessità di acquistare spesso maggiori quantità di cibo per la mancanza di formati adeguati che comunque anche quando sono disponibili risultano molto più cari di quelli tradizionali.”
L’acquisto di piatti pronti o di cibi confezionati, scelti per la praticità, comporterebbe spesso un maggiore esborso economico e, allo stesso tempo, esporrebbe a consumi meno salutari: “Collegata a questo aspetto è anche l’elevata presenza di sprechi, ma a rendere più salato il conto è pure la tendenza, specie delle fasce più giovani e con meno tempo a disposizione a causa del lavoro, ad acquistare piatti pronti e ultra-trasformati, che costano di più”.
Nel settore dei trasporti si evidenziano spese più alte per chi è solo. Viaggiare in auto, infatti, comporta spese che non possono essere condivise: per i single ogni spostamento rappresenta un esborso che grava interamente sul singolo, senza possibilità di risparmiare dividendo benzina o tariffe di carpooling.
Secondo Coldiretti, non tutti coloro che vivono da soli lo fanno per una decisione personale: “La scelta di vivere da soli non è sempre volontaria; spesso è una conseguenza dell’invecchiamento della popolazione, con un numero crescente di anziani che si ritrovano soli in casa e fanno fatica a far fronte alle spese di ogni mese”. Condizione, questa, che esporrebbe a una vulnerabilità economica.