Le isole Pontine diventano "ratti-free": riecco le Berte
Grazie a un lavoro durato anni, le isole Pontine diventano "ratti-free": tornano così le Berte che avevano cercato altri lidi per deporre le uova.
Sulle isole Pontine tornano le Berte, gli “Albatros del Mediterraneo”: i ratti sono scomparsi e gli uccelli riprendono finalmente possesso delle falesie di Ventotene e Palmarola, dove negli ultimi anni, a causa della proliferazione dei roditori, era stata messa a repentaglio la sopravvivenza di questa specie.
I ratti, accidentalmente introdotti dagli uomini, predavano i pulcini di Berte: uno scenario che rischiava di far estinguere la specie. L’equilibrio dell’ecosistema è stato ristabilito grazie al progetto cofinanziato dall’Unione Europea, il Life PonDerat, iniziato nel 2018 e giunto ormai alla sua fase conclusiva.
Sconfitti i ratti: le Berte tornano sulle Isole Pontine
Il progetto è servito a rimediare agli effetti dell’introduzione di una specie aliena, il “Rattus rattus“, da parte dell’uomo: questa specie è arrivata accidentalmente sulle isole Pontine, mettendo in pericolo la sopravvivenza degli uccelli.
Basti pensare che a Palmarola, nel 2017, 10 nidi di berte, 8 non arrivavano alla fase dell’involo. Il dato era inquietante perché le berte, per natura, depongono un solo uovo all’anno. Le popolazioni incapaci di far fronte alla minaccia dei ratti, avevano iniziato a cercare nuovi lidi dove deporre senza alcun ostacolo.
Adesso l’eradicazione dei ratti sulle due isole è molto vicina. L’esperimento non è del tutto nuovo: una missione analoga, infatti, era stata già portata avanti sulle isole di Zannone, Montecristo, Giannutri e Tavolara. La stessa cosa è successa anche all’estero, più precisamente in Nuova Zelanda. Al giorno d’oggi, in tutto il mondo, sono circa 600 le isole prive di ratti.
L’ultima fase del progetto per la salvaguardia delle Berte sulle isole Pontine è coordinata dalla Direzione Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette della Regione Lazio. Al progetto partecipano anche diversi partner, come il Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università Sapienza di Roma, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la Riserva Naturale Statale Isole di Ventotene e Santo Stefano e la Nemo srl.
La task force, per sopprimere i ratti, ha disseminato sul territorio delle isole diverse esche rodenticida, protette da contenitori, per far sì che potessero danneggiare solamente i roditori. Quello delle specie aliene è un fenomeno che riguarda diverse zone d’Italia: l’ecosistema del Lago di Garda è a rischio a causa degli scarichi nocivi delle piscine e della presenza di tartarughe “aliene” che mettono a repentaglio alghe e piante.
C’è poi il caso del Ghiozzo Paganello, il pesce che difende il mare italiano dal granchio corridore atlantico, una specie aliena che dal 1999 ha invaso le coste del Mediterraneo provocando un forte squilibrio nell’ecosistema.