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In Italia insetti sempre più aggressivi: perché e come difendersi

Gli insetti in Italia diventano sempre più aggressivi e pericolosi per gli esseri umani a causa delle alte temperature: i motivi e come difendersi

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Le temperature elevate che si stanno registrando in Italia, superiori alle medie stagionali, rendono gli insetti più aggressivi e di conseguenza più pericolosi per gli esseri umani: a lanciare l’allarme è stata la Sima, la Società Italiana di Medicina Ambientale.

La società, oltre ad avvisare i cittadini riguardo ai pericoli causati dagli insetti, ha preparato anche una guida pratica per difendersi dai morsi e dalle punture, aiutando così tutti i cittadini a intervenire in caso di contatto.

Allarme insetti in Italia: più aggressivi con il caldo

In Italia ogni anno muoiono fino a 20 persone a causa delle punture di vespe e calabroni, mentre 2 persone su 100 sviluppano reazioni allergiche a seguito delle punture di imenotteri: numeri che potrebbero crescere per via delle alte temperature che rendono gli insetti ancora più aggressivi e pericolosi nei confronti degli esseri umani.

Della situazione ha parlato Alessandro Miani, il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima): “Stanno aumentando in questi giorni gli episodi di punture di vespe e calabroni, un trend direttamente legato alle ondate di caldo che hanno interessato il nostro Paese – le parole di Miani riportate da ‘RaiNews’ – le temperature più elevate rendono particolarmente irritabili tali insetti, che difendono i loro nidi con maggiore aggressività”.

E ancora: “Api, vespe, calabroni, ma anche zanzare e zecche diventano più aggressive quando fa molto caldo. Questo è dovuto principalmente al fatto che questi insetti tendono a difendere il proprio nido ma hanno anche una crescita, uno sviluppo più veloce favorito dalle alte temperature, e quindi una maggiore necessità di cibo e di acqua. Ciò le porta ad avvicinarsi sempre di più agli esseri umani e noi ad avere un maggiore rischio di essere punti”.

Il presidente della Sima ha inoltre dichiarato. “L’aumento delle temperature medie e la globalizzazione del commercio, causa la diffusione di nuove specie animali come cimici asiatiche, cavallette africane, scarabei giapponesi, formiche rosse che trovano nel nostro territorio sempre più caldo l’habitat ideale per vivere e proliferare. Insetti che devastano le coltivazioni generando un danno stimato in oltre un miliardo di euro all’anno”.

Cosa fare per difendersi

Nella guida preparata dalla Società Italiana di Medicina Ambientale, vengono elencati i comportamenti da assumere per evitare di essere punti o morsi dagli insetti e anche cosa fare in caso di contatto.

Si parte con le zecche che vivono prevalentemente in ambienti ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, dove il clima è fresco e umido: in caso di puntura non utilizzare mai alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati. La zecca deve essere rimossa con una pinzetta, dolcemente, facendo attenzione a non schiacciare il suo corpo, per evitare che il rigurgito aumenti la possibilità di trasmissione di agenti patogeni.

Per la zanzare tigre che può trasmettere malattie come la febbre gialla e i virus dengue e chikungunya, è bene eliminare il suo habitat naturale, evitando accumuli di acqua in sottovasi e annaffiatoi. Di fronte a una puntura di zanzara tigre non bisogna grattarsi e qualora sopraggiungano gonfiori particolarmente importanti si consiglia di consultare un farmacista o un medico.

In caso di una puntura da parte di un’ape, la Sima suggerisce di togliere subito il pungiglione, aiutandosi con una pinzetta. In generale per tutte le punture, è bene applicare del ghiaccio per ridurre l’infiammazione prodotta dal veleno ed evitare di grattarsi per non introdurre batteri che possano causare un’infezione. In caso di reazioni gravi è sempre bene chiamare tempestivamente il pronto soccorso.

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