Il "mistero" del terremoto al largo delle isole Eolie
C'è un mistero attorno alla scossa di terremoto registrata al largo delle isole Eolie nella notte tra lunedì 28 e martedì 29 marzo: cosa è successo
C’è un piccolo “mistero” attorno al terremoto registrato al largo delle isole Eolie nella notte tra lunedì 28 e martedì 29 marzo 2022, alle ore 3,48. A parlarne è la ‘Gazzetta del Sud’, che fa riferimento all’immagine dei segnali sismici del terremoto avvenuto nel Mar Tirreno diffusa dall’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
Terremoto alle Eolie: cosa c’è di “misterioso”
L’Ingv ha diffuso un’immagine dei segnali sismici del terremoto registrato a una profondità di 421 chilometri nel Mar Tirreno nella notte tra il 28 e il 29 marzo 2022, alle 3,48 (ora italiana).
L’immagine mostra i primi arrivi delle onde P (indicate con una linea rossa) mentre la linea blu segnala i tempi di arrivo teorici delle onde S. In alto, circa 400 secondi dopo il terremoto del Tirreno, si nota una fase inizialmente “misteriosa”, che si è poi rivelata un’onda PkP (cioè che ha traversato il nucleo terrestre). Si tratta di un terremoto avvenuto alle Isole Vanuatu nell’Oceano Pacifico, cioè quasi agli antipodi dell’Italia, e registrato dalle stazioni della Rete Sismica Nazionale.
Gli ultimi terremoti alle Eolie
La scossa di terremoto registrata nella notte tra il 28 e il 29 marzo 2022 è stata classificata come magnitudo 4. Anche a causa dell’elevata profondità a cui è avvenuta (421 chilometri), l’evento sismico non è stato avvertito dalla popolazione e non ha provocato alcun danno.
Un’altra forte scossa di terremoto si era verificata al largo delle isole Eolie nella mattinata di giovedì 17 marzo, alle ore 11,31. Sulla base di quanto riferito dall’Istituto italiano di geofisica e vulcanologia di Catania, in quel caso la scossa di terremoto, di magnitudo 3.9, aveva avuto luogo tra le isole di Alicudi e Filicudi, al largo di Santo Stefano di Camastra, in provincia di Messina.
La terra è tornata a tremare alle Eolie anche nelle ultime ore: una scossa di magnitudo 3.8 è stata infatti registrata mercoledì 30 marzo dall’Ingv poco dopo le ore 20 al largo dell’isola di Salina, nell’arcipelago delle Eolie, con epicentro localizzato a una profondità di 266 chilometri.
La storia sismica delle isole Eolie
A proposito della storia sismica delle isole Eolie, Raffaele Azzaro, primo ricercatore dell’Osservatorio Etneo dell’INGV, che si occupa dello studio degli effetti dei terremoti, di sismicità a lungo termine e di faglie attive, ha spiegato: “La sismicità delle Isole Eolie è legata alla presenza di 2 sistemi di faglia: il sistema Sud-Tirrenico, che interessa il basso Tirreno parallelamente alla costa settentrionale siciliana, e quello della Linea di Tindari, una sistema di faglie che attraversa il settore nord-orientale della Sicilia, estendendosi nel Golfo di Patti e marginando a ovest le isole di Vulcano e Lipari”.
L’esperto ha aggiunto: “Le Eolie risentono dei terremoti che avvengono su questi 2 sistemi di faglia ma non solo: sono esposte anche allo scuotimento degli eventi sismici provenienti da Sicilia e Calabria. Per quanto riguarda l’attività sismica legata al vulcanismo, questa non ha un forte impatto in queste isole, come invece avviene nel caso dell’Etna“.
Raffaele Azzaro ha ricordato gli eventi sismici più importanti alle Eolie: “Gli eventi del 1783, 1894 e 1905, maggiormente risentiti a Stromboli a causa della vicinanza con la Calabria oppure, più in generale, il grande terremoto del 1908 localizzato nello stretto di Messina“.