Ucraina, gli effetti su prezzi e prodotti introvabili in Italia
La guerra tra Russia e Ucraina influenza il settore alimentari italiano: oltre ai rincari, si rischia di restare senza olio di semi di girasole.
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Olio di girasole
Uno dei prodotti più a rischio per l'Italia a causa dei problemi legati al conflitto tra Russia e Ucraina è l'olio di semi di girasole. A lanciare l'allarme è Assitol, l'Associazione italiana dell'industria olearia, aderente a Federalimentare e Confindustria. La chiusura dei porti sul Mar Nero ha bloccato gli scambi dei due maggiori produttori mondiali di olio di girasole che riforniscono l'industria europea esclusivamente via mare. Al momento le navi che trasportano olio o semi sono tutte ferme: entro un mese l'Italia rischia di ritrovarsi senza.
Pasta
La guerra mette a repentaglio l'intera economia europea e in particolar modo il settore alimentare. Secondo una stima di Federalimentari, il prezzo della pasta, insieme a quello degli altri prodotti a base cereale, potrebbe subire un incremento del 10%. La pasta è già stata inserita in seconda posizione nella classifica dei prodotti alimentari con gli aumenti più alti.
Mais
In arrivo rincari significativi anche per il mais: l'Italia importa il 53% del mais dall'Ucraina e negli ultimi due anni il prezzo di questa materia prima ha già subito un forte rialzo dei prezzi.
Farina
Sta salendo a dismisura il prezzo della farina: un fenomeno, questo, iniziato già da diverse settimane a causa della crisi energetica. La guerra tra Russia e Ucraina non fa altro che aggravare la situazione: secondo le ultime stime, il costo della farina è aumentato del 40% mentre la semola addirittura del 110%.
Pomodori
Si preannuncia un aumento dei prezzi anche per i pomodori: secondo quanto riferito da Coldiretti. Quello alimentare, comunque, non è l'unico settore colpito dalla guerra, a risentirne è tutta l'economia del nostro Paese: sono tante le regioni italiane penalizzate dalle sanzioni alla Russia per aver mosso guerra nei confronti dell'Ucraina.
Latte
L'aumento del mais va a influenzare anche la produzione di latte: le stalle italiane sono fortemente dipendenti dal mais, il principale ingrediente delle diete per gli animali. A rischio c'è tutta la filiera nazionale dei prodotti zootecnici e bio-industriali.
Arance
Momento duro per gli agricoltori, anche per chi coltiva le arance: il loro prezzo in campagna è di 43 centesimi al chilo e scende a 18 centesimi nel caso delle carote.
Succhi di frutta
In aumento tutti i costi di produzione: dagli imballaggi alla plastica, passando per i vasetti, il vetro, l'acciaio per i barattoli, il legno per i pallet da trasporti e la carta per le etichette. Alla luce di ciò, sono in arrivo rincari su diversi prodotti delle filiere, compresi i succhi di frutta presenti nei supermercati italiani.
Legumi
Anche il prezzo dei legumi è destinato a salire a causa dell'aumento dei costi di produzione di confezioni e imballaggi. In alcuni casi si potrebbe arrivare a un paradosso: gli imballaggi costerebbero più del cibo che contengono.
Carne
Tra i prodotti che subiranno un sostanziale aumento dei prezzi c'è anche la carne: il settore dell'allevamento è tra i più colpiti d'Italia, sia per la crisi energetica che per il conflitto tra Russia e Ucraina.
Il conflitto tra la Russia e l’Ucraina influenza in maniera negativa l’economia europea e di conseguenza anche quella italiana. Sono diverse le materie prime a rischio per il nostro Paese, a cominciare dall’olio di girasole. Come riferito dall’Assitol, infatti, la chiusura dei porti sul Mar Nero blocca gli scambi dei due principali esportatori mondiali di questo prodotto. L’Italia rischia di ritrovarsi senza olio di girasole nel giro di un mese. La guerra e la crisi energetica, inoltre, incide su tutto il settore alimentare, andando a colpire diversi prodotti.