Il giallo delle 100 mila api rubate in Valsusa
Scoppia il caso in Valsusa: due apicoltori di Buttigliera Alta sono stati derubati di 100 mila api, tra cui 50 api regine. Spariti anche i telai.
In Valsusa sono state rubate 100 mila api: il maxi furto è avvenuto a Buttigliera Alta, comune di circa 4.400 abitanti della città metropolitana di Torino. Due apicoltori si sono accorti di essere stati derubati di parte delle famiglie di api che con grande cura allevavano da all’interno di un apiario. Nel bottino dei ladri ci sono anche 50 api regine.
Il furto, oltre a rappresentare un grave danno per migliaia di euro a causa della mancata produzione di miele, è anche molto insolito: i malintenzionati hanno manomesso 50 arnie, portandone via 3 con le covate e le api regine, in modo tale da poter usare i telai per formare nuovi nuclei e rivenderli in un secondo momento.
Secondo gli allevatori derubati, si tratterebbe di un’azione eseguita da parte di mani esperte: per ogni arnia il valore economico può variare dai 300 ai 500 euro secondo le stime. I due allevatori di Buttigliera Alta hanno lanciato l’allarme a tutto il settore: oltre ai consueti furti delle arnie, la nuova minaccia è rappresentata dal furto dei telai che contengono i nuclei e le regine.
Furto in Valsusa: rubate 100 mila api
Stando alla ricostruzione dei fatti, i due apicoltori sono stati derubati durante la notte e hanno scoperto il furto solamente la mattina, quando sono andati a controllare le api. Il furto è stato subito denunciato e sono state avviate le indagini che serviranno a far luce sul giallo della Valsusa. Vista la modalità utilizzata dai rapinatori e il trasporto delle api, avvenuto tramite strutture leggere in polistirolo, l’ipotesi è che gli autori del furto siano degli esperti del settore. La razzia sarebbe stata compiuta da persone che conoscono bene la zona, molto probabilmente addetti ai lavori, perché hanno tolto solo i telai più preziosi per facilitarsi il trasporto.
Non è la prima volta che si sente parlare di furto di api in Valsusa, terra che custodisce il segreto di Rama, la misteriosa Atlantide italiana. Già nel corso del 2019 un apicoltore di Almese era stato derubato di 30 arnie: il malcapitato aveva lanciato diversi appelli sui social, chiedendo che gli venissero restituito quanto rubato, ma le richieste rimasero tali e dovette ricominciare la sua attività da zero.