Gatto investito in Val Pusteria: può essere una grande scoperta
In Alta Pusteria un gatto è stato investito e dai primi rilievi potrebbe trattarsi di un gatto selvatico europeo, una specie in via di estinzione
In Val Pusteria la guardia forestale potrebbe avere scoperto il corpo di un gatto selvatico europeo, una specie animale molto rara e in via di estinzione.
Presenza del gatto selvatico in Val Pusteria?
La Val Pusteria è un’area situata tra l’Alto Adige e il Tirolo Orientale particolarmente apprezzata per il suo patrimonio naturale. Durante tutto l’arco dell’anno la zona è meta di turisti che vengono sino a qui per praticare sport come escursionismi, mountain bike, sci e molto altro. La flora e la fauna della zona sono davvero ricche e spettacolari. L’Alta Val Pusteria in questi giorni è nelle pagine di molti giornali a causa di un gatto investito e ritrovato sul ciglio della strada. La particolarità di questo ritrovamento, però, sta nel fatto che l’animale rinvenuto morto potrebbe essere un gatto selvatico. La notizia è stata condivisa direttamente dall’Ufficio Stampa della provincia di Bolzano tramite il sito internet ufficiale.
Qui si legge che Walter Rienzner, guardia forestale dell’Ufficio caccia e pesca, lungo la strada che va da Dobbiaco a Villabassa ha ritrovato la carcassa di un gatto morto. Molto probabilmente l’animale era stato investito da un’auto. Ad uno sguardo più accurato, però, la guardia forestale si è resa conto che quello poteva non essere un normale gatto domestico ma sembrava più un gatto selvatico europeo (Felis Silvestris Silvestris). Per questo sono stati richiesti subito degli accertamenti sul corpo dell’animale in modo da poter confermare questa teoria. Nel caso gli esami genetici di laboratorio confermino questa tesi si tratterebbe del primo gatto selvatico ritrovato in Alto Adige negli ultimi anni.
Si legge nella nota della provincia che l’assessore provinciale, Arnold Schuler, ha commentato soddisfatto l’accaduto e ha ricordato che nelle strade ci vuole prudenza per la presenza di animali selvatici: “Tuttavia, il fatto del ritrovamento chiarisce anche quanto le strade possano essere pericolose per l’incontro tra uomini e animali, soprattutto ora nel periodo invernale. Gli animali selvatici si spostano quindi più frequentemente tra i rifugi, anche in fondo valle. Allo stesso tempo, gli automobilisti sono costretti a viaggiare in condizioni di scarsa luminosità. Pertanto, bisogna aumentare l’attenzione per evitare gli investimenti stradali di fauna selvatica. In questo caso, l’attenzione riposta dall’agente forestale ha permesso di contribuire a un rilevamento sensazionale”.
La diffusione del gatto selvatico in Europa
Il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) è una sottospecie di gatto selvatico che abita le foreste europee, in particolare i boschi di latifoglie, e si ciba prevalentemente di roditori. Caratterizzato da un corpo agile e scattante e di una vista ben sviluppata anche in cattive condizioni di luce, il gatto selvatico assomiglia per dimensioni e colore ad un comune gatto domestico. In Italia la presenza di questo animale è segnalata principalmente al nord in alcune zone delle Alpi Giulie e delle Alpi Carniche e sulle Alpi occidentali. Al centro e al sud l’animale è presente sugli Appennini, nel Gargano, in Aspromonte e in alcune aree della Sicilia.
Insieme alla lince eurasiatica questo sembra l’unico felide selvatico sopravvissuto in Italia. Nel nostro paese si stima ci possano essere all’incirca 700 – 800 esemplari. Per quanto riguarda il territorio del Trentino le segnalazioni sulla presenza dell’animale si sono moltiplicate negli ultimi anni. Diverse sono le immagini acquisite tramite fototrappole che immortalano la presenza di un esemplare sia sul Monte Bondone sia sul territorio di Primiero. Di recente, inoltre, nel comune di St. Johann im Walde che si trova nel Tirolo orientale, un uomo ha fotografato un gatto selvatico europeo. Nonostante il gatto selvatico europeo sia considerato in via di estinzione le testimonianze sulla sua presenza giunte negli ultimi tempi fanno ben sperare.