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Futuro di Villa Crespi: l'annuncio di chef Cannavacciuolo

Lo chef Cannavacciuolo durante la partecipazione al podcast Million$, con Joe Bastianich e Tommaso Mazzanti, ha parlato del futuro di Villa Crespi

Pubblicato:

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Villa Crespi, affacciata sulle rive del Lago d’Orta, è un luogo magico che unisce eleganza e alta cucina. Questo gioiello architettonico in stile moresco, costruito alla fine del XIX secolo, è diventato celebre grazie a chef Antonino Cannavacciuolo che ha trasformato il ristorante al suo interno in un tempio della gastronomia. È proprio con il ristorante di Villa Crespi che lo chef Cannavacciuolo ha ottenuto le tre stelle Michelin nel 2022. Lo chef è oggi una delle figure più influenti della cucina italiana, noto non solo per la sua bravura in cucina ma anche come imprenditore e personaggio televisivo. La sua partecipazione al podcast Million$, condotto da Joe Bastianich e Tommaso Mazzanti, permette di ripercorrere la sua carriera e di avere uno sguardo inedito sul futuro di Villa Crespi.

Il futuro di Villa Crespi secondo chef Cannavacciuolo

Durante la puntata del podcast Million$, disponibile su YouTube e sulle principali piattaforme dal 7 gennaio, Cannavacciuolo ha parlato con passione della sua carriera e del legame profondo che lo unisce a Villa Crespi. “Punta di diamante” dell’attività imprenditoriale dello Chef, Villa Crespi è un luogo davvero unico grazie anche al ristorante aperto nel 1999 e negli anni diventato uno dei migliori in Italia. La conversazione durante il podcast si è spinta verso le prospettive future. Cannavacciuolo ha spiegato come, insieme a sua moglie Cinzia Primatesta, abbia già fatto e investito molto ma per crescere ulteriormente ma potrebbe essere necessario esplorare nuove possibilità.

“Per fare il salto ci dobbiamo guardare attorno,” ha ammesso, lasciando intendere che la crescita potrebbe coinvolgere collaborazioni esterne o l’ingresso di nuovi investitori, anche se solo in determinati ambiti. Incitato da Bastianich, che ha chiesto se pensasse di “Far entrare qualcuno in tutto o solo in dei rami di business” Cannavacciuolo ha risposto con chiarezza: “No, beh, a pezzi… quello è il bello: c’è il Banco di Antonino, Laqua, Villa Crespi sarà sempre mia, lì è difficile.” Questa dichiarazione lascia intravedere un futuro in cui Villa Crespi continuerà a essere il cuore pulsante della visione di Cannavacciuolo, mentre altre parti del brand potrebbero essere aperte a collaborazioni strategiche.

Storia e carriera dello chef Cannavacciuolo

Oggi Antonino Cannavacciuolo non è più soltanto uno chef: è un imprenditore di successo. Il suo nome è legato a una serie di attività che spaziano dai ristoranti ai format televisivi e ai progetti editoriali. Lo chef ha, infatti, saputo costruire nel tempo, insieme alla moglie, una realtà imprenditoriale solida che fattura migliaia di euro. Inoltre, nel 2024 è stato inserito nella classifica dei migliori chef italiani stilata dal sito specializzato World Ratings ma è anche considerato uno degli chef italiani più influenti sui social network.

Durante l’intervista racconta di aver cominciato da giovane facendo gavetta con il padre: “Ho fatto con lui due stagioni, studiando e lavorando. Non mi spiegava le ricette, ma mi dava i coltelli in mano: disossare, sfilettare, pulire i prosciutti. Mi ha insegnato la manualità, che è quella che ti fa lavorare veramente bene e con perfezione.” Questa formazione pratica ha lasciato un segno indelebile, come testimoniato dallo stesso Bastianich, che durante il podcast ha ricordato di aver potuto ammirare la precisione di Cannavacciuolo nello sfilettare un pesce.

Per Antonino Cannavacciuolo, il successo non si costruisce da soli. Nel suo racconto, lo chef ha attribuito una parte fondamentale del suo percorso e del successo alla moglie, Cinzia Primatesta. “La mia fortuna è stata avere accanto una persona che mi capiva. Eravamo due folli: se io lavoravo otto ore, lei ne faceva nove.” Ha poi continuato: “Se hai qualcuno al tuo fianco che ti capisce e ti supporta, puoi farcela.”

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