I fuochi d'artificio sul lago di Como sono un caso: la petizione
Una petizione online rivolta a tutti i sindaci della zona chiede di interrompere l'usanza dei fuochi d'artificio sul lago di Como: il testo
Basta fuochi d’artificio sul lago di Como: a richiederlo a tutti i sindaci dei paesi del lago, tramite una petizione online, è Marialuisa Righi. Le motivazioni di questa richiesta, che spaziano da contrasto all’inquinamento dell’aria alla tutela degli animali (domestici e selvatici), sono elencate all’interno del testo della petizione.
La petizione contro i fuochi d’artificio sul lago di Como
La petizione si intitola: “Lettera ai sindaci dei comuni sul lago di Como per fermare l’abuso dei fuochi d’artificio”.
Nel testo, Marialuisa Righi si rivolge così a ogni sindaco dei comuni sul lago di Como: “Come lei ben saprà i fuochi d’artificio causano grave disagio con stati d’ansia e attacchi di panico nei nostri animali (e anche in molti umani). Cani e gatti possono morire dallo spavento o fuggire terrorizzati con tutto quello che ne consegue. Il problema riguarda anche la fauna selvatica: i volatili, spaventati dagli scoppi e disorientati dalle luci, tentano di fuggire e molti di loro muoiono o rimangono gravemente feriti. Ne è prova la loro assenza dai parchi delle ville, dove fino a qualche anno fa potevi incrociare nelle passeggiate scoiattoli, merli, ghiri. Spariti. Non abbiamo documentazione sulla reazione dei pesci di lago, però non si vedono più cigni e le poche anatre si sono spostate nella zona di Villa Geno”.
La petizione prosegue poi con l’analisi dei danni ambientali provocati dai fuochi d’artificio a livello di inquinamento dell’aria e di inquinamento acustico: “I fuochi d’artificio inquinano, È bene sapere che, nelle ore immediatamente successive all’uso di fuochi d’artificio, si registra un peggioramento dei valori della qualità dell’aria, anche con elevati picchi in atmosfera, in particolare di polveri sottili (PM10). “La tipologia degli inquinanti prodotti dagli scoppi è nociva, contiene tra l’altro valori non trascurabili di potassio (K), stronzio (Sr), bario (Ba), magnesio (Mg), alluminio (Al), zolfo (S), titanio (Ti), manganese (Mn), rame (Cu), bromo (Br), piombo (Pb)” (Testo diramato dalla Regione Lombardia). I fuochi d’artificio possono emettere suoni fino a 190 decibel (da 110 a 115 decibel al di sopra dell’intervallo compreso tra 75 a 80 decibel, a partire dal quale inizia a esserci un danno all’orecchio umano). I fuochi artificiali generano un livello di rumore superiore a quello dei petardi e degli spari (140 decibel) e di quello di alcuni jet (100 decibel)”.
Nel testo si legge ancora: “Non bastassero questi dati per attuare subito contromisure serie e durature, c’è una considerazione fondamentale, che sfugge alle dinamiche di questi tempi bui: l’assenza di attenzione, rigore e sensibilità. Attenzione verso chi abita, vive ed è parte integrante dell’habitat, che sia umano o no. Rigore nell’esercitare il potere contro chi violenta, altera, offende la bellezza di uno dei luoghi più belli del mondo. Sensibilità nel porre la questione etica al di sopra del volgare opportunismo e dilagante superficialità”.
La chiosa finale: “Lei potrebbe affermare senza possibilità di smentita che alla gente piace, piacciono i fuochi, il caos primordiale, l’assordante rumore che evoca la guerra, così lontana e tanto vicina, però è altrettanto vero che la massa va educata sia ai piaceri che ai doveri. Si tratta di evoluzione, di cui questi ‘passatempi’ ne sono l’antitesi”.