Fulmini, le aree più colpite in Italia e come evitare rischi
Sono sempre più frequenti gli episodi di carattere temporalesco con fulmini che possono essere un grande rischio per le persone all'esterno
La crisi climatica che sta colpendo l’intero pianeta porta settimane (se non mesi) di siccità interrotti da precipitazioni a carattere temporalesco che spesso sfociano in episodi di mal tempo caratterizzati anche da fulmini.
Qualche giorno fa un violento fulmine ha colpito a morte due amici, Alberto Balocco e Davide Vigo, che erano usciti per un’escursione in bicicletta tra Pragelato e Sestriere in Piemonte. I casi come questo stanno sfortunatamente aumentando e per questo è necessario non solo essere a conoscenza dei pericoli causati dai fulmini ma anche sapere come mettersi in sicurezza.
Rischi e pericoli dei fulmini in Italia
La Protezione Civile, l’ISS (Istituto superiore di sanità) e il SIRF (Sistema Italiano Rilevamento Fulmini) hanno fornito numerosi consigli su come evitare rischi e pericoli dei fulmini. Morire dopo essere colpiti da una saetta è per ora raro ma può capitare come abbiamo letto nei giornali in questi giorni. Secondo l’ISS nel nostro paese cadono una media di circa 1.600.000 fulmini all’anno con la stagione estiva che è quella caratterizzata da più fulmini soprattutto nei mesi di luglio e agosto.
Il SIRF ha condiviso alcuni suggerimenti su come evitare possibili incidenti in caso di temporale. Innanzi tutto bisogna partire da alcune nozioni base che spesso possono sembrare scontate. Come prima cosa è meglio controllare le condizioni meteorologiche già quando si pianifica un’attività all’aperto, poi verificare sempre il meteo in tempo reale tenendo conto della velocità con cui le nubi temporalesche possono muoversi. In caso di fulmini la prima cosa da fare è cercare riparo. In particolare, bisogna rifugiarsi al chiuso all’interno di un edificio o un’auto con i finestrini chiusi e l’antenna della radio abbassata.
Se durante un’escursione in montagna sopraggiunge un temporale bisogna subito cercare di scendere di quota o trovare un riparo chiuso, mai ripararsi sotto gli alberi o sotto elementi appuntiti. Se non si riesce a trovare posti chiusi è necessario accucciarsi e rimanere in un luogo lontano dagli alberi o altri oggetti appuntiti. Sono da evitare assolutamente le parti “ferrate” del percorso. È meglio rimanere distanti da eventuali strutture in metallo che possono trasferire l’elettricità anche a grande distanza.
Se ci si trova al mare, invece, è necessario uscire subito dall’acqua. L’acqua, infatti, è un conduttore elettrico e si rischia di venire colpiti dalla scossa. Se possibile è meglio lasciare la spiaggia e ripararsi in un luogo chiuso oppure rimanere seduti o accucciati.
Le zone più colpite da fulmini
Secondo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità le zone in cui i fulmini sono più presenti sono quelle tropicali o subtropicali, mentre le aree polari sono meno interessate da questo fenomeno. I cambiamenti climatici in atto, però, fanno pensare che anche molte aree più temperate del pianeta saranno sempre più interessate dai fulmini. Come è successo nei giorni scorsi a Venezia e Mantova anche nella nostra penisola i temporali sono sempre più violenti e spesso si tramutano in forti trombe d’aria.
In Italia le aree più colpite da fulmini risultano essere il Friuli Venezia Giulia, la regione dei laghi lombardi, la zona di Roma ma anche i rilievi prealpini e appenninici. Bisogna ricordarsi che se una persona viene colpita da una saetta il suo corpo non resta elettricamente carico, quindi è possibile prestare subito soccorso senza alcun pericolo.